In provincia di Forlì-Cesena la Uil tiene sotto osservazione alcune situazioni all’interno dell’Ausl Romagna e chiede un confronto serrato tra organizzazioni sindacali e l’azienda su alcune tematiche quali organico, ferie, precariato e carichi di lavoro. «A Forlì le strutture che oggi ospitano il Sert, il Csm o il Centro Diurno necessitano di progetti ed importanti interventi quanto prima – fanno presente il segretario generale della Uil, Enrico Imolesi, e quello della Uilfpl Forlì, Michele Bertaccini -. Più in generale le unità che si occupano di fragilità e criticità psicologiche è fondamentale trovino al più presto vertici e percorsi di sviluppo chiari, condivisi e supportati dalle necessarie risorse per far fronte a numeri sempre più alti e casi sempre più complessi. Realtà come la casa della salute di Forlimpopoli o l’ospedale di Santa Sofia riteniamo meritino le giuste attenzioni. Su Forlimpopoli, inoltre, si segnala che si è ancora in attesa di rientro al Morgagni-Pierantoni delle fisioterapiste oramai trasferite lì più di due anni fa. Tale locazione non è più motivabile in termini emergenziali ed inoltre la presenza ospedaliera in una Casa della Salute inizia a creare diverse criticità. Inoltre, resta alta l’attenzione per quello che riguarda la situazione dei medici dato che, al netto di soluzioni momentanee, non pochi sono i territori in cui manca una prospettiva stabile e di medio termine».
All’attenzione del sindacato anche le questioni che riguardano il personale dipendente dell’Ausl Romagna a Forlì e Cesena. «Abbiamo da tempo evidenziato una serie di argomenti che impattano enormemente sulla vita quotidiana dei lavoratori dipendenti dell’azienda sanitaria sollecitando l’avvio di un serrato confronto con le organizzazioni sindacali. Nonostante ciò, si continua a registrare un’impasse non più giustificabile che alimenta tra le fila del personale dipendente stanchezza, frustrazione e malessere – tengono a precisare i sindacalisti -. Dopo anni di pandemia occorre dare stabilità ai tempi di vita di chi non si è mai tirato indietro in questa grave emergenza. Non si chiede la luna ma la certezza che tutto il personale possa godere di ferie, permessi ed ore di recupero in modo certo, mettendo definitivamente da parte prassi che troppo spesso portano ad una insostenibile incertezza. La Uil ha sempre dimostrato di prediligere dialogo e senso di responsabilità. Oggi è il datore di lavoro che deve garantire in tempi adeguati delle risposte concrete, elogi ed applausi non bastano».