In provincia di Forlì-Cesena nel corso del 2022 si è registrato un aumento del 3% degli infortuni sul lavoro. Infatti, nel 2022 sono state 7.063 le denunce contro le 6.859 del 2021, mentre nel 2020 erano 6.151. Cresce anche il numero delle morti bianche, in provincia se ne contano 10, ben 4 in più rispetto all’anno precedente. «I numeri ci dicono che siamo di fronte ad un incremento e che il 2022 è stato un anno pessimo – afferma la segretaria della Cgil Forlì, Maria Giorgini -. La preoccupazione che avevamo trova conferma in questi dati, è una fotografia drammatica. La nostra provincia ha il più alto numero di incidenza di infortuni rispetto al numero di abitanti, se facciamo un calcolo significa che tutti i giorni 19 persone si infortunano al lavoro».
Stando ai dati regionali, i settori dove si registrano più infortuni sono quello del trasporto e del magazzinaggio (7.359 nel 2022, ovvero il 72,2% in più rispetto al 2021), e quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio (riparazione veicoli, motocicli e beni della casa) con 5.279 denunce contro le 4.925 dell’anno precedente. In aumento anche le denunce nel settore delle costruzioni che passano da 3.897 del 2021 alle oltre 4.400 del 2022. «Si tratta di dati che negli ultimi anni sono sempre in crescita, è arrivato il momento di ascoltarci – prosegue la segretaria della Cgil -. Da tempo abbiamo lanciato un grido d’allarme ed è evidente che vi sia la necessità di maggiori controlli, di fare più formazione e diminuire la precarietà del lavoro. E’ su questi tre ambiti, compreso quello di introdurre la formazione sulla sicurezza nella scuola pubblica, sul quale bisogna assolutamente intervenire perchè le statistiche ce lo stanno dimostrando». Tutto ruota attorno al tema della sicurezza. «Non vorrei più sentirmi dire da un familiare di un lavoratore che ha perso la vita sul posto di lavoro che non essendoci giustizia è come se quella persona si fosse suicidata – conclude Giorgini -. A tal proposito, sin da subito servono accertamenti che nelle sedi opportune dimostrino la colpevolezza o quanto meno a chi è in capo la responsabilità. Se non c’è un sistema sanzionatorio adeguato, le imprese continueranno a non investire sulla sicurezza. Come Cgil abbiamo deciso di costituirci parte civile in ogni processo a seguito di infortunio sul lavoro per verificare gli atti e tutelare i lavoratori e le loro famiglie». Nel 2022 crescono anche le malattie professionali denunciate, sono state 1.073 contro le 903 del 2021, ovvero il 18,8% in più.