Forlì-Cesena, il caso delle sospensioni ai medici no vax: "Regole diverse in due circolari"

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Sospensioni revocate ai medici no-vax dopo le decisioni del Tar in alcune città italiane, una situazione che potrebbe ripetersi anche altrove. «Abbiamo recepito le sospensioni cautelari decise da alcuni Tar – afferma Michele Gaudio, presidente dell’ordine dei medici di Forlì-Cesena – e quindi abbiamo fatto formale richiesta alla Federazione nazionale degli ordini dei medici perchè si attivi presso il Ministero della salute per avere indicazioni su come comportarci. È partita una richiesta formale e siamo in attesa di avere indicazioni. La problematica è dovuta all’esistenza di due circolari ministeriali che prevedono regole diverse per i medici non vaccinati che hanno contratto il Covid – spiega Gaudio – il problema è se l’obbligo vaccinale parte dopo tre mesi o dopo sei mesi, si tratterebbe comunque di revoche di poche settimane o al massimo di uno o due mesi. C’è effettivamente un “bisticcio” tra due circolari ministeriali, da lì nasce problema. Il Tar non ha messo in discussione l’obbligo vaccinale – sottolinea Gaudio – ma è solo intervenuto in termini di tempi. Per gli ordini sarà una ulteriore complicazione per fare conti, sospendere magari un provvedimento per poi riattivarlo successivamente. Se la prossima settimana mi arriva indicazione dal Ministero io provvederò a revocare la sospensione dei colleghi che hanno contratto il Covid da meno di sei mesi, fatto salvo che superati i sei mesi li dovrò sospendere nuovamente. In provincia sono solo 4 o 5 i colleghi in quelle condizioni. Appena mi arriva risposta dal Ministero mi muoverò di conseguenza. Non ci possono lasciare senza indicazioni in una situazione in cui ognuno fa come gli pare, perchè aggraverebbe una situazione già esasperata».

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