Forlì. Caro bollette, rischio aumenti nelle case di riposo

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Il tetto massimo della retta giornaliera fissato dalla Regione a 50,05 euro tutela, al momento, gli ospiti delle residenze per anziani pubbliche e le loro famiglie chiamate quasi sempre a contribuire alle spese. I ritocchi al rialzo fatti negli ultimi mesi da quelle rsa del Forlivese che avevano rette più basse non bastano però a compensare i rincari dell’energia e per questo si attende la decisione della Regione, investita del problema da più parti, sull’eventuale innalzamento della retta massima giornaliera.

«Ma comunque – spiega l’assessore al Welfare Rosaria Tassinari – il Comune interviene sempre a compensare le rette, sia in strutture pubbliche che private, in caso di acclarate difficoltà economiche. Sono circa 800 i posti accreditati nelle strutture del Distretto sociosanitario forlivese e qui, rispetto alle altre città della Romagna, le rette sono sempre state più basse e quindi solo ultimamente c’è stato un ritocco. Ma stiamo aspettando di capire quanto incideranno le bollette per il riscaldamento invernale prima di capire quali interventi fare».

Rette già rialzate all’Ipab Zangheri ma solo nel pensionato, dove ci sono circa 130 posti per anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti. Nei restanti 140 posti accreditati, le rette sono appunto intoccabili per il tetto massimo fissato dalla Regione. «Ma si tratta di una cifra bloccata da anni e, nel frattempo, oltre ai rincari dell’energia, con il Covid i servizi sanitari e di assistenza sono molto aumentati – sottolinea Donatella Malucelli, direttrice della casa di riposo Zangheri –. Per fortuna fino a fine giugno avevamo un contratto a prezzo bloccato, ma alla scadenza abbiamo dovuto rinnovarlo: non abbiamo ancora ricevuto le prime bollette ma ritengo che l’aumento sarà tra il 250 e il 300% e senza rialzo del tetto massimo delle retta da parte della Regione la gestione sarà veramente difficile».

Lo scorso aprile invece nella parte privata della Zangheri, il pensionato, «abbiamo già alzato le rette, intuendo con lo scoppio della guerra in Ucraina che ci sarebbero stati problemi, ma soprattutto perchè con il Covid abbiamo dovuto modificare tutti i servizi, implementarli e non possiamo certo tornare indietro: più infermieri, più personale per assistenza, fisioterapisti, servizi che ormai sono diventati necessari. Anche perchè nel pensionato ormai gli ospiti che arrivano sono quasi tutti non totalmente autosufficienti, e hanno bisogno di più assistenza rispetto agli ospiti che avevamo in passato: ora le famiglie se l’anziano è autosufficiente lo tengono in casa».

«Spegniamo le luci per riaccendere le nostre imprese». Confcommercio Forlì invita tutte le imprese del territorio forlivese a sostenere ed aderire all’iniziativa nazionale «necessaria per far comprendere come questa situazione sia una vera e propria emergenza economica e sociale». Oggi infatti Confcommercio nazionale propone una iniziativa sull’impatto del caro energia, «ormai insostenibile. Si tratta di un’iniziativa alla quale parteciperanno, oltre a Confcommercio, Ancd-Conad, Ancc-Coop e Federdistribuzione – spiega Asscom Forlì –. Sarà l’occasione per sottoporre alla politica e alle istituzioni richieste e proposte per far fronte alla crescita inarrestabile del costo dell’energia». Per questo oggi , dalle 12, Confcommercio invita le attività del terziario di mercato a spegnere le luci per 15 minuti.

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