Forlì. Bonfiglioli, più premi e permessi per i figli

Conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro e sostegno alla genitorialità tra i temi oggetto del rinnovo contrattuale alla Bonfiglioli che prevede una serie di diritti aggiuntivi, così come l’impegno a trovare soluzione volte a facilitare l’ingresso in produzione delle donne e a favorire l’ingresso in azienda di giovani. «Un accordo corposo – sottolineano Fiom, Fim e Uilm di Forlì che lo hanno firmato insieme al coordinamento delle rsu del Gruppo e alla Fiom di Bologna – che arriva in un momento molto complicato dove le conseguenze della guerra e dell’aumento dei costi si fanno sentire in maniera importante sia sui lavoratori che sulle imprese, creando un clima di incertezza e preoccupazione, che anche per Bonfiglioli prefigurano la necessità di risposte organizzative nuove».

«Questo accordo innanzitutto aggiorna l’importante storia negoziale della Bonfiglioli Riduttori (che conta circa 1.400 dipendenti tra Forlì e Bologna), innestandosi su una tradizione di negoziazione e di confronto continuo tra le parti, approfondendo un sistema di relazioni industriali basato su incontri periodici su tutti gli aspetti della vita lavorativa (salute e sicurezza, formazione e inquadramento, impiegati e pari opportunità, organizzazione del lavoro e nuovi prodotti, welfare, premio di risultato e sistemi di miglioramento) e consolidate modalità di negoziazione». E’ in questo contesto che il contratto introduce 12 ore di permesso aggiuntivo per le visite dei figli fino agli 8 anni, 8 ore da poter utilizzare in caso di ricovero di figli, mogli e genitori, 24 ore per l’inserimento al nido o alla scuola materna, e importanti borse di studio per i figli dei dipendenti che completino il ciclo di studi superiori o l’università.

Sindacato e azienda hanno anche deciso di confrontarsi su due temi molto delicati «come le disparità di genere e le persone disabili, con l’impegno a trovare soluzione volte a facilitare l’ingresso in produzione delle donne e a ridurre l’impatto delle barriere architettoniche e non in Bonfiglioli. Inoltre si assume l’impegno a favorire l’ingresso in azienda di giovani anche affiancando i giovani a lavoratori esperti con l’istituzione di “staffetta delle competenze” che, per i lavoratori pensionandi, potrà anche aprire spazi, da verificare in confronti specifici, di maggiore flessibilità nell’accesso alla pensione».

Sulla parte economica «le cifre sono di assoluta importanza», sottolineano i sindacati. Viene definito un premio di risultato del valore di 1.800 euro nel 2023 e di 1.950€ nel 2024, che incrementa notevolmente le cifre previste nell’ultimo contratto. Viene poi previsto un aumento strutturale delle retribuzioni fino a 500 euro a regime (200 euro per i lavoratori non interessati alle richieste di maggiore utilizzo degli impianti) e potenziato lo strumento dei flexible benefits (introdotti dal recente Ccnl dell’industria metalmeccanica) prevedendo, per tutti i lavoratori, una quota annua aggiuntiva pari a 100 euro netti. Viene poi incrementato il buono pasto dai 4€ attuali a 7€ per il turno notturno e per gli eventuali straordinari al sabato. L’accordo sarà illustrato nei prossimi giorni nelle assemblee in tutti gli stabilimenti e poi sottoposto al referendum vincolante tra tutti i lavoratori.

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