Forlì, beni energetici: la provincia sul podio per gli aumenti

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La provincia di Forlì-Cesena si è conquistata il terzo gradino del podio grazie al rincaro dei prezzi di energia elettrica, gas e altri combustibili. Rispetto a ottobre 2020, l’Unione nazionale consumatori ha rilevato un aumento dei prezzi pari al 34,5%, preceduto solo dal 36,4% di Bologna e dal 37,5% di Verona, ben al di sopra del tasso di inflazione medio italiano che si attesta a 26,9, con Cagliari che figura come la città più virtuosa, quella in cui energia elettrica gas e carburanti sono aumentati di meno rispetto all’anno precedente. Il capoluogo della Sardegna, infatti, vanta un’inflazione pari solo al 18,5%.

I dati emergono da uno studio effettuato dall’Unione nazionale dei consumatori, che ha stilato la classifica completa delle città con i maggiori rincari per quanto riguarda luce, gas e per le spese di trasporto dei mezzi privati come benzina, gasolio e pneumatici, elaborando i dati Istat dell’inflazione di ottobre. Inflazione decollata proprio per via dei beni energetici, «senza i quali – sottolinea l’associazione – a ottobre scenderebbe dal 3% all’1,1%». Si stima infatti che la spesa per gasolio, riscaldamento e combustibili solidi sia salita stoccando alle famiglie italiane una stangata annua pari a 355 euro per nucleo familiare. «Stupiscono però le disparità così ampie da tra una città e l’altra – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – considerato che la corsa dei prezzi dei carburanti o di luce e gas dipendono dalle quotazioni internazionali e che la luce e il gas del mercato tutelato sono addirittura fissati dall’Authority». Rispetto all’aumento del 37,5% di Verona contrasta infatti, dopo Cagliari, il 18,6% di Sassari e il 19% di Catania. Nella top ten delle città sotto la media nazionale, un’altra città insulare: anche Palermo, che con +23,1% è in ottava posizione.

«Infatti- rilevano ancora dall’associazione a tutela dei consumatori - nella voce energia elettrica, gas e altri combustibili c’è una differenza tra la città più cara, Verona, e la più economica, Cagliari, pari a 19 punti percentuali, mentre per i carburanti e le altre spese di esercizio dei mezzi di trasporto privati, tra Grosseto e Forlì-Cesena c’è una distanza di 11,7 punti».

A vincere invece la classifica degli automobilisti più tartassati è Grosseto, dove le spese per i carburanti e la manutenzione dell’auto sono rincarati del 21,1%. In questa classifica, però, Forlì-Cesena spunta a pari merito con Aosta tra quelle più convenienti (+9,4% per tutte). I minori aumenti, infatti, in Valle d’Aosta (+9,5%), Emilia Romagna (10,3%) e Liguria (+10,5%).

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