Forlì. Automedica soppressa, la Regione difende l'Ausl
La Regione difende la riorganizzazione delle auto mediche programmata dall’Ausl Romagna e, quindi, avalla la soppressione della Mike 42 di stanza a Meldola. «La riorganizzazione non riguarda solo il Forlivese, ed è basata sulle attività finora svolte dalle auto mediche, comprese linee e tempi di intervento - afferma l’assessore regionale, Raffaele Donini -. Il taglio della Mike 42 non ha ragioni di tipo finanziario ma è legato alla carenza di personale». Per l’assessore regionale la riorganizzazione tiene conto che «nei prossimi tre anni in Italia degli attuali 12.000 medici di urgenza, circa 5.000 andranno in pensione e solo 1.500 saranno integrati in servizio». Insomma, una manovra in previsione del futuro. «Chi oggi non corre ai ripari con modelli organizzativi per garantire i servizi, sarà destinato a ben altri interventi di riduzione o tagli» rimarca Donini.
Il caso dell’auto medicalizzata con base a Meldola è stato al centro del dibattito in via Aldo Moro a seguito dell’interrogazione presentata dal consigliere della Lega, Massimiliano Pompignoli: «Qui stiamo parlando di una riorganizzazione dei servizi di soccorso pre-ospedalieri decisa in camera caritatis da un tecnico nominato dal Pd, che ha dimostrato un’assoluta mancanza di rispetto per i nostri cittadini e ancor meno sensibilità per tutti i sindaci del comprensorio forlivese che hanno legittimamente protestato per una decisione presa alle loro spalle e mai concordata». Non è tutto. «È evidente - conclude Pompignoli - che la soppressione improvvisa di un presidio medico concreto, efficace ed efficiente, è solo la punta dell’iceberg di un sistema che va rivisto, figlio di scelte politiche regionali sbagliate».
Intanto a Forlì il consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno per chiedere il ripristino dell’auto con medico a bordo di Meldola. Un’iniziativa promossa dalla Lega che ha ottenuto il sì di tutti i gruppi di maggioranza, oltre a quelli di Italia Viva e Movimento 5 Stelle. «Chiediamo che il sindaco si impegni a farsi portavoce della richiesta avanzata dai primi cittadini del comprensorio forlivese attivandosi nelle opportune sedi affinché venga rivista la riorganizzazione - spiegano i consiglieri leghisti -. La soppressione della Mike 42 non riguarda solo Meldola, ma impatta su tre vallate. Il progetto di rimodulazione del sistema di soccorso pre-ospedaliero pone il nostro comprensorio in una situazione di evidente squilibrio rispetto a quello cesenate, riminese e ravvenate».”
Durante la discussione dell’ordine del giorno è stato accolto solo un emendamento, quello proposto da Italia Viva. «Abbiamo voluto rimarcare il gesto simbolico e forte compiuto dal sindaco di Meldola, Roberto Cavallucci, di dimettersi dall’Ufficio di presidenza della Conferenza socio sanitaria - precisa Massimo Marchi -. Gesto inspiegabilmente ignorato dai rappresentanti del suo stesso partito, trincerati dietro a una difesa d’ufficio dell’Ausl Romagna».
Invece i consiglieri provinciali di centrodestra Lucio Moretti (Predappio), Enrico Castagnoli (Cesena), Maria Teresa Rinieri (Forlì), Sauro Baruffi (Premilcuore) e Ombretta Farneti (Mercato Saraceno) hanno abbandonato il consiglio provinciale e ora la discussione è stata rinviata al 6 febbraio. «Saremmo voluti restare per la discussione sul bilancio - dicono i cinque -, ma il grido sollevato dai 15 sindaci forlivesi firmatari dell’appello contro i tagli dell’Ausl Romagna non poteva non essere ascoltato».