Assolto il padre, condannato il figlio: è finito così in tribunale a Ravenna il processo che vedeva accusati di appropriazione indebita e infedele patrocinio due avvocati forlivesi, rispettivamente di 82 e 41 anni. Nei confronti del secondo, difeso dal collega Giordano Anconelli, la giudice Roberta Bailetti ha pronunciato ieri una sentenza di condanna a un anno e un mese, pena sospesa, obbligandolo al pagamento di una provvisionale di 15mila euro, il secondo, tutelato dall’avvocato Roberto Roccari, è stato invece assolto «per non aver commesso il fatto».
All’origine del procedimento nei loro confronti, il rapporto con un cliente residente nell’entroterra ravennate: l’uomo, costituitosi parte civile in questo processo con l’avvocato Paolo Farolfi, era stato accusato di lesioni nei confronti di una zia, si era rivolto ai legali e aveva effettuato un bonifico da 12mila euro con l’obiettivo di rifondere il danno, intenzionato a risolvere in questo modo le grane giudiziarie. Tempo dopo, tuttavia, si era ritrovato con una sentenza di condanna in mano, sospettando quindi che quel denaro non fosse stato impiegato come si aspettava.
Per queste ragioni padre e figlio hanno dovuto affrontare il processo nel palazzo di giustizia ravennate. Nella propria arringa, l’avvocato Roccari aveva difeso il più anziano dei due argomentando che i 12mila al centro della vicenda non erano mai stati nelle disponibilità del suo assistito, per poi aggiungere che, in qualità di legale, aveva fatto tutto il possibile per consigliare nel modo migliore il cliente ed evitargli complicazioni. Senza dimenticare i problemi di salute di cui l’avvocato aveva sofferto nel periodo dei fatti contestati, tra fine 2017 e inizio 2018, e che avevano sancito un passaggio di consegne al figlio all’interno dello studio legale.
Quanto a quest’ultimo, quando era stato ascoltato in aula aveva dichiarato di non ricordare che a dargli i soldi fosse stato il cliente del Ravennate, pensando di averli invece ricevuti all’interno di un contesto che riguardava il fratello del cliente, giocatore del Meldola, società calcistica gestita dalla coppia padre-figlio negli anni dei campionati disputati in Eccellenza.
Oltre che figure al centro del mondo sportivo nel Forlivese, i due avvocati hanno ricoperto anche incarichi politici. Per il figlio la giudice Bailetti ha disposto anche il pagamento di un risarcimento da liquidarsi in sede civile.