Al centro dell’attenzione mediatica per via di una serie di attacchi vandalici ad opera delle baby gang, il bar “Alcampo”, nel centro sportivo di San Martino in strada, si appresta a inaugurare una nuova gestione. «L’attuale titolare, Paolo Zattoni, lascerà il 31 gennaio – spiega Daniela Cortesi, presidente del comitato di quartiere – è stato indetto un bando per l’affidamento del bar della Polisportiva asd sammartinese ed è stato individuato un nuovo assegnatario».
Tuttavia, nonostante il trascorrere dei mesi, il campo sportivo non può dire di aver relegato al passato gli episodi di violenza e prevaricazione che avevano più volte richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Era infatti il 28 ottobre quando Zattoni dichiarò ai giornali la volontà di chiudere perché esasperato dalle minacce e dalle incursioni dei ragazzini, alcuni di soli 13 anni.
Danneggiamenti all’arredamento e alle attrezzature, intimidazioni ai clienti e ai passanti, parolacce, violenze verbali e non solo: ecco cosa aveva portato il barista a decidere di appendere alla porta il cartello che annunciava la chiusura. Chiusura che poi, evidenzia Cortesi, è stata posticipata.
«Episodi eclatanti non si sono più verificati, – spiega a proposito la donna – ma questi ragazzi “bazzicano” ancora nel campo sportivo. Di notte scavalcano le recinzioni e irrompono nei campetti, spostano le panchine, fanno confusione. Insomma, frequentano ancora la zona». «Alcuni si sono calmati» ammette la presidente di quartiere.
Ma l’allerta non è assopita. In vista dell’imminente inaugurazione della nuova gestione, Cortesi spiega di aver richiesto, come comitato, un incontro con l’assessora Paola Casara «per capire cosa può mancare al nostro territorio». «Punti di aggregazione? – si chiede – O è un fatto di educazione? Visto che nel nostro quartiere adesso ci sono anche le scuole medie, chiediamo agli insegnanti se hanno notato qualcosa. Vorremmo che chi è preposto alla soluzione di questi problemi ci dia delle risposte, aiutandoci a risolvere questa criticità segno di evidente disagio giovanile».
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