Forlì, anagrafe online: "I nostri documenti già tutti in digitale"

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«Le file si ridurranno, i cittadini potranno prendere visione dei documenti di cui hanno bisogno senza andare allo sportello. E poi… è legge. E noi eravamo pronti». La dirigente del Servizio sportelli informativi Rossella Ibba e l’assessora alle Risorse umane e servizi demografici Maria Pia Baroni spiegano di aver accolto positivamente l’attivazione del servizio di anagrafe online, quello che attraverso la piattaforma "Anagrafe nazionale della popolazione residente", Anpr, permette di scaricare ben 14 certificati. Tra questi, l’anagrafico di nascita e matrimonio, il certificato di cittadinanza e residenza, lo stato civile, lo stato di famiglia, l’anagrafico di unione civile e il contratto di convivenza. Documenti che è possibile recuperare attraverso lo Spid, la carta d’identità elettronica e la Carta nazionale dei servizi.

Per facilitare il più possibile l’accesso dei cittadini ai servizi disponibili dallo scorso lunedì, l’assessora Baroni spiega di aver attivato nel Comune di Forlì uno sportello di supporto. «Credo sia importante mettere tutti nelle condizioni di avere a disposizione l’identità digitale, primo tra tutti lo Spid, in modo che possano accedere ad Anpr. Quindi abbiamo attivato un servizio presso l’ufficio relazioni con il pubblico con una specifica postazione». «Trattandosi di dati sensibili, permettiamo all’utente di compilare autonomamente i moduli necessari, ma aiutati da un addetto che li supporta nell’operazione».

Per il resto, però, per il Comune di Forlì adeguarsi alla normativa nazionale non ha richiesto interventi radicali. «Eravamo già parte dell’anagrafe nazionale - spiegano assessora e dirigente - negli ultimi 10 anni l’Amministrazione ha portato avanti il lunghissimo lavoro di digitalizzazione degli archivi, con il risultato che tre anni fa eravamo già molto vicini all’obiettivo della conversione digitale dei documenti». L’anagrafe nazionale della popolazione residente, osserva l’assessora, non è infatti altro che «l’insieme delle anagrafi dei Comuni. Il frutto di un grandissimo lavoro svolto negli negli anni scorsi». In Italia, però, al 14 novembre 61 Comuni mancano all’appello: il primato negativo per numero di centri abitati che non ha aderito alla Anps spetta alla Calabria, dove 18 Amministrazioni non hanno digitalizzato i documenti.

Forlì invece non si è fatta trovare impreparata. «In futuro si andrà nella direzione della digitalizzazione dei servizi, è una tendenza che non si può invertire» osserva Baroni, aggiungendo con orgoglio che «ai tavoli nazionali per l’allargamento dei servizi online partecipa anche una funzionaria dell’anagrafe di Forlì».

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