Forlì, ambulanze e pick up in Ucraina per aiutare soldati al fronte

Forlì

Altre due ambulanze inviate in Ucraina e un’auto pick-up è in procinto di partire per i territori di guerra. La comunità ucraina residente nella provincia di Forlì continua la sua opera di sostegno ai connazionali al fronte e alle famiglie rifugiate nel Forlivese, attraverso una serie di iniziative. «L'ultima ambulanza sistemata è andata al fronte nei giorni scorsi – afferma Vitaliy Tykhonovych, volontario della comunità ucraina e un’altra è stata consegnata grazie alla comunità cattolica ucraina di Forlì – inoltre in questi giorni è arrivato in Italia dall'Inghilterra un pick up (in Italia non si trovano se non a costi esagerati). Appena lo avremo sistemato lo invieremo ai nostri soldati del reggimento “Donbas”. È un mezzo utile, i soldati possono adattarlo per le battaglie, con un mitra, o utilizzarlo per il trasporto di materiali. In Ucraina la situazione è ancora molto difficile, ma anche positiva, alcune zone infatti sono state liberate. Solo nella giornata di sabato ad esempio sono stati liberati 5.000 chilometri nella zona di Kherson». Prosegue anche la raccolta di medicinali e materiali di prima necessità presso il negozio “Smak” in piazza del Carmine a Forlì. «Adesso servono soprattutto vestiti maschili invernali perché in Ucraina è freddo, oltre a cibo e medicinali. Il punto di raccolta è sempre in piazza del Carmine 13, da Smak. Continuiamo ad aiutare anche i connazionali che si sono rifugiati qui in Romagna, una buona parte erano tornati in Ucraina, ma con il freddo e la mancanza di luce e gas che rende la vita molto difficile, ci sono persone che stanno tornando in Italia. Anche per loro ci serve una mano, però va detto che tanti forlivesi continuano a portare aiuti da Smak e questo è molto importante. Ringraziamo tutti i cittadini che in questi mesi si sono dimostrati disponibili. Ogni settimana passano da noi furgoni e pullman che arrivano da altre parti d’Italia per caricare il materiale e portarlo in un punto di stoccaggio sicuro in Ucraina. Ringrazio anche l’Hotel Airport che continua a dare un grosso aiuto ai rifugiati e che sostiene gli ospiti in tutti i modi. I nostri connazionali iniziano ad integrarsi anche nell'ambito del lavoro – conclude Vitaliy– il primo problema da superare è la lingua ma ci sono corsi organizzati dalle associazioni di volontariato per aiutare anche in questo».

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