Forlì. Alea, aumento del capitale sociale a 6 milioni

Era uno dei traguardi prefissati all’atto stesso della sua costituzione: crescere sino a raggiungere la solidità finanziaria necessaria che il mercato richiede, per avviare ulteriori investimenti e per rendere effettivamente suoi azionisti tutti i 13 Comuni soci e non solo Forlì che l’ha voluta, creata e, tuttora nel detiene l’88% del capitale. “Alea”, la società pubblica che gestisce i servizi di igiene ambientale sul territorio comprensoriale (ad eccezione di Santa Sofia e Premilcuore), ha predisposto l’aumento del proprio capitale sociale sino a 6 milioni di euro e i soci che lo hanno sottoscritto ora devono ratificarlo in consiglio comunale. A partire da Forlì che ieri, con l’assessore al Bilancio, Vittorio Cicognani, e il direttore pro tempore della società, Angelo Erbacci, ha illustrato in 1ª commissione consiliare la delibera che verrà posta al voto lunedì.

«Abbiamo raggiunto l’obiettivo del piano economico finanziario iniziale e se l’aumento di capitale verrà approvato, potremo andare dalle banche e chiedere lo svincolo delle garanzie prestate dal Comune attraverso le azioni di Hera – spiega Cicognani –. In sostanza verrà meno l’esposizione verso gli istituti di credito, ma ormai i debito è già stato abbondantemente rimborsato, gli obiettivi di budget della società sono stati raggiunti e “Alea Ambiente” ha ampiamente dimostrato di avere capacità finanziaria e liquidità. Tanto più adesso».

L’operazione comporta il raggiungimento di un altro risultato. Se Forlì, con 5 milioni 123mila euro, detiene l’88,7% delle azioni della società “in house”, tutti gli altri Comuni soci, attraverso il versamento dei dividendi ricevuti da Unica Reti, hanno compartecipato all’aumento di capitale per 983mila euro complessivi e, adesso, saranno rappresentati in percentuale con una vera quota azionaria. Nel riequilibrio complessivo, la principale la detiene Forlì (78,3%), seguita da Frlmpopli con il 4% e Bertinoro con il 3,3%. Formalmente ciò avviene attraverso l’attribuzione agli enti pubblici soci di azioni speciali di categoria E, di valore proporzionale alla misura nella quale hanno contribuito alla capitalizzazione della società. Diritti speciali spettanti a queste azioni permettono, una volta assicurato in accordo con Atersir il controllo analogo, a un socio di uscire da Livia Tellus che controlla al 100% Alea, pur continuando a restare dentro quest’ultima. E’ il caso proprio di Forlì che da tempo sta ragionando proprio in tal senso.

Intanto, sul fronte investimenti, è confermato quello sul nuovo ecocentro, il terzo e più grande in via Golfarelli, ma è stato candidato ai fondi del Pnrr e l’assessore Cicognani lamenta: «I termini del bando sono stati prorogati di un mese e ciò potrebbe svantaggiarci dando più tempo ad altri soggetti per partecipare». Tempo che scade, invece, il 20 marzo per le candidature al ruolo di direttore di “Alea”. Come conferma Erbacci, che temporaneamente assolve all’incarico, la procedura di selezione dovrebbe chiudersi entro giugno.

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