Forlì, al via l'ottava edizione di "900 Fest"

Si sarebbe dovuto occupare di “Comunità. Federalismo, community organizing” nel 2020, il 900Fest organizzato a Forlì da Fondazione Alfred Lewin con, fra gli altri, Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea e Anpi. In realtà, a pochi giorni dall’inizio, le restrizioni normative legate al contenimento del contagio fecero sì che buona parte degli appuntamenti venisse cancellata o ci si dovesse limitare alla trasmissione in streaming.

Fatti i debiti scongiuri, quindi, Barbara Bertoncin, Rosanna Ambrogetti e Paola Sabbatani della Fondazione Lewin insieme a Ines Briganti dell’Istituto storico, hanno presentato l’edizione 2021, l’8ª del festival, “Democrazia, periferie. Il centro e la periferia, la comunità democratica e l’azione politica. Il ritorno dello Stato”.

Si parte domani

Primo appuntamento, il 27 ottobre (ore 16.30): di “Il centro e la periferia” parlano Anna Maria Poggi, Marco Cammelli e Fulvio Cortese. «Senza abbandonare gli argomenti che avremmo voluto trattare nel 2020 – spiegano le organizzatrici – proprio la pandemia ci ha costretti a una riflessione ulteriore, quella della centralizzazione dello Stato e dell’autonomia delle Regioni. L’emergenza non deve farci perdere di vista infatti la visone di uno Stato in cui la “periferia” mantiene autonomia e ruoli, e la forte vocazione solidaristica evidente in tanta parte delle legislazioni regionali».

Temi autenticamente politici, quelli trattati dal 900Fest, che cercano di fare il punto su un riposizionamento dei rapporti fra il centro e la periferia degli Stati, in un momento in cui sul tavolo ci sono problematiche urgenti, capaci di influenzare pesantemente le agende future.

«Non a caso, gli incontri di chiusura del 30 ottobre – riprendono Bertoncin e Ambrogetti –, intendono far dialogare alle 9.30 di “Le città dopo la pandemia” Cristina Tajani, Ivana Pais, Andrea Membretti e Michele D’Alena, e alle 16.30 su “Il ritorno dello Stato”, Salvatore Biasco, Maria Cristina Marcuzzo, Silvia Giannini e Michele Salvati.

Si farà il punto anche sull’ipotesi di ripopolamento delle aree interne e dei piccolo borghi, una soluzione che, pare, andrebbe a risolvere parecchie questioni, ma che in realtà non è così facilmente praticabile per la carenza di infrastrutture».

La sera del 27 ottobre (ore 20.45) si parla invece di “Società, associazionismo, partiti” con Fabrizio Barca e Piero Ignazi, mentre il 28 (ore 9.30) Rosalyne Chenu presenta con Alessandro Giacone e Cesare Panizza il suo libro “In lotta contro le dittature. Il Congresso per le libertà della cultura”, e alle 16.30 Ernesto Galli Della Loggia con Massimo Teodori e Roberta De Monticelli tratta di “L’antitotalitarismo in Italia nel secondo dopoguerra”.

Il 29, di “Saul Alinsky e la comunità democratica” (ore 9.30) parlano fra gli altri Marianella Sclavi e Alessandro Coppola, mentre alle 16.30, da remoto Michael Walzer discute del suo “Azione politica. Guida pratica per il cambiamento” con Elisabetta Galeotti e Anna Lombardi.

Due i documentari in programma: “The democratic promise” (28 ottobre, ore 20.45) e “Dio delle zecche” (29 ottobre, ore 20.45).

«Anche quest’anno il 900Fest coglie il tema del momento – commenta l’assessore alla Promozione culturale Valerio Melandri –. Cosa succederà infatti nelle nostre democrazie dopo l’urto del Covid e come sarà possibile governarle, nei flussi di potere che le hanno sconvolte? Temi aperti, temi pesanti, e a Forlì il 900Fest cerca di iniziare a sollevarli».

Libero. Incontri in Salone comunale a Forlì, visibili anche in streaming. Info: 0543 36698

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