Forlì, al Canova si fa lezione in gazebo: la rabbia degli studenti

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Studenti costretti a fare lezione, momentaneamente, dentro un tendone. Ieri mattina, e si protrarrà anche oggi, è quindi scattata la protesta dei ragazzi del liceo Artistico e Musicale Canova di Forlì che denunciano tra l'altro anche la precarietà delle norme anti-Covid nello studiare in queste condizioni.

«Abbiamo deciso di far sentire la nostra voce – racconta la studentessa, Caterina Guerrini –. Circa due o tre classi da una settimana svolgono lezione all'interno delle tensostrutture collocate nel giardino della scuola. Purtroppo, però, questi spazi dovevano essere utilizzati da tutte le sezioni dell'istituto, a rotazione. Invece, tocca a noi in quanto le nostre aule devono essere oggetto di un intervento per sistemare il soffitto. I lavori, d'altro canto, non sono ancora partiti e chissà per quanto tempo dovremo rimanere qui». Un disagio che alcuni alunni hanno voluto denunciare. «Queste strutture non sono pensate per fare lezione 6 ore di fila, non sono a norma e soprattutto non ci consentono di rispettare le regole anti Covid – prosegue la ragazza -. Dentro al tendone è troppo caldo, non si riesce a far circolare aria. L'unica soluzione è aprire la porta, ma con le temperature rigide di questi giorni lo sbalzo termico è assicurato. Non solo, proprio mercoledì una studentessa è stata male e stessa cosa è accaduta alla professoressa che non si è sentita bene». Gli studenti, quindi, hanno deciso di mobilitarsi e soprattutto hanno chiesto alla dirigente scolastica di trovare una soluzione alternativa, o quantomeno una verifica. «Sono arrivati i tecnici della Provincia, anche loro ci hanno confermato che i tendoni non sono pensati per fare lezione sei ore a fila – aggiunge Guerrini -. Già noi ragazzi dobbiamo svolgere qui dentro i laboratori, una difficoltà ulteriore per noi che frequentiamo progettazione di pittura. Gli spazi non sono limitati, specie quando dobbiamo fare lavori a parete. In più le tensostrutture non sono dotate di acqua come un laboratorio, ma nemmeno di una lavagna che abbiamo costruito noi con un cavalletto. Quello che dispiace è che all'interno dell'istituto ci sono aule inutilizzate durante alcune ore, perchè non riprogrammare al meglio gli spazi? Non vogliamo tornare alla didattica a distanza, eppure ci è stato proposto pure questo». Dal canto suo la dirigente scolastica, Elettra Stamboulis, rassicura: «I lavori partiranno il 20 dicembre. Gli studenti hanno segnalato il problema e mercoledì e oggi(ieri ndr) abbiamo interrotto le lezioni in attesa di verifiche ulteriori che, in parte, sono già avvenute. I ragazzi hanno voglia di far sentire la loro voce, che è una cosa legittima e sacrosanta, ma la questione è sotto controllo e la loro richiesta è già stata accolta. In ogni caso, l'impiego delle tensostrutture sarebbe veramente temporaneo».

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