Forlì, al 900 Fest s'indaga sul "fascismo eterno"

Nel centenario e nel giorno della marcia su Roma, la Fondazione Alfred Lewin di Forlì prosegue il percorso del “900 Fest. Festival di storia del Novecento” dedicato al tema “Fascismi e internazionalismo democratico”.

Oggi a Palazzo Romagnoli, Alfonso Berardinelli introduce la giornata di studi alle 9.30 parlando di “Il decennio dell’antifascismo e la letteratura impegnata”. A seguire, Ruth Ben Ghiat e Giovanni Guzzini, con la conduzione di Michele Battini discutono (ore 10.30) di “Cos’è il fascismo”, partendo dalla sua dimensione storica ma ponendo anche il quesito se esso rappresenti in realtà una ben più ampia tendenza culturale e politica. In questa sessione saranno coinvolte anche alcune classi delle scuole secondarie della provincia, che potranno porre agli storici le domande e le curiosità emerse durante la preparazione all’iniziativa.

Il tema della sessione mattutina viene ripreso dalla tavola rotonda “Si può parlare di fascismo, oggi?” (ore 16) in cui Marco Bresciani, Jean-Philippe Beja, Mario Del Pero, Antonella Salomoni, Marta Petrusewicz dialogano sull’accezione del termine nella cultura odierna, e sulla possibilità di applicare il termine “fascismo” a realtà come quella cinese, ma non solo. In questi ultimi anni infatti e nel corso del mandato Trump, anche alla luce del moltiplicarsi di episodi di razzismo, si è aperto il dibattito se negli Stati Uniti fossero rinvenibili segni di fascismo.

La questione che gli studiosi intendono trattare dunque è se esista una sorta di “fascismo eterno”, secondo la definizione di Umberto Eco, che, fermi restando alcuni tratti essenziali, assume forme diverse a seconda dei contesti geografici e temporali, o se invece, come ritengono alcuni storici, il ricorso a quel termine costituisca un abuso antistorico che, a forza di allargare il concetto, rischia di “de-fascistizzare”, cioè di fatto banalizzare, il fascismo stesso.

«Questa giornata – riflette la coordinatrice Barbara Bertoncin – sintetizza in maniera chiara l’obiettivo iniziale del Festival, quello che ci siamo dati nel 2014 insieme alle varie associazioni e ai sindacati del territorio che ci affiancano nell’organizzazione. Intendiamo cioè caratterizzare la città di Forlì come un punto di riferimento nazionale e internazionale di incontro e studio sulle dittature, i totalitarismi e la democrazia. Nell’edizione di quest’anno, e in particolare nella giornata odierna, il fascismo è quindi modello di riferimento per indagare le tendenze delle società contemporanee».

Libero.

Info: info@alfredlewin.org
tel.: 0543 36698

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui