Forlì. Aggressioni ai sanitari, Pompignoli: “500 in tre anni”

Quasi 500 aggressioni ai sanitari di Forlì e Cesena in meno di tre anni. «La professione è a rischio abbandono, è necessario un osservatorio per prevenire e contrastare il fenomeno» lancia l’allarme Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega.

«La sofferenza del personale sanitario, nei pronto soccorsi e nelle strutture sanitarie di Forlì e Cesena, è figlia anche del crescente numero di aggressioni, fisiche e verbali, che sempre più frequentemente colpiscono il personale dipendente – commenta il consigliere». A dirlo sono i numeri che Pompignoli, ha richiesto e ottenuto alla direzione generale dell’Emilia Romagna. «Nel 2021 –spiega il consigliere regionale – le segnalazioni di aggressioni a medici e infermieri nelle strutture sanitarie di Forlì, compreso il pronto soccorso, sono state 49, relative a 43 eventi. La maggior parte di queste sono di natura verbale (25), ma oltre alle minacce e agli insulti non mancano lesioni fisiche più o meno gravi. Nelle strutture sanitarie e ospedaliere di Cesena, compreso il pronto soccorso, la situazione era ancora più grave. Qui nel 2021 sono state registrate 63 segnalazioni di aggressioni a sanitari, relative a 54 eventi. Nel 2022 i numeri, se possibile, sono peggiorati. A Forlì le aggressioni sono più che raddoppiate, con particolare riferimento al pronto soccorso, dove si sono registrate ben 46 aggressioni verbali. In tutto, tra pronto soccorso e altre strutture, si parla di 120 segnalazioni di aggressioni, relative a 96 eventi. Una vera e propria esplosione di violenza a discapito degli operatori. A Cesena, nel 2022, le segnalazioni di violenza sono state 107, relative a 97 eventi. Il 2023 non sembra aver portato con sé un cambio di rotta. Al 29 agosto, infatti, le segnalazioni di aggressioni a medici e infermieri nelle strutture sanitarie di Forlì, compreso il pronto soccorso, sono state 88, relative a 73 eventi. A Cesena i numeri sono leggermente inferiori, ma comunque preoccupanti; si parla di 71 segnalazioni relative a 63 eventi».

Il consigliere regionale della Lega torna quindi a chiedere «l’istituzione di un Osservatorio regionale sulla sicurezza e l’incolumità degli operatori sanitari, sulla falsa riga di quello già operativo a livello nazionale e mutuato da qualche anno anche dalla Regione Toscana. Il rapporto tra il personale sanitario e il paziente è molto difficile e delicato; per questa ragione dobbiamo lavorare per tutelare il ruolo e le competenze di medici ed infermieri investendo su risorse informative, strumentali e di formazione, per capire e prevenire le radici della violenza».

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