Forlì, 30 grandi fotografe al San Domenico in autunno

Da Dorothea Lang a Silvia Camporesi, la fotografia racconta il mondo e suggerisce riflessioni, meglio ancora se smuove le coscienze. È quello che accade nel percorso della mostra fotografica “Essere umane. Le grandi fotografe raccontano il mondo”, curata da Walter Guadagnini, ideata e realizzata in collaborazione con Monica Fantini e Fabio Lazzari dal 18 settembre 2021 al 30 gennaio 2022 ai Musei San Domenico di Forlì.

A 100 giorni dall’apertura

«Mancano 100 giorni esatti all’inaugurazione di questa mostra – esordisce Monica Fantini – che parla di donne coraggiose, rivoluzionarie, attiviste, pronte ad abbattere ogni pregiudizio, donne che hanno combattuto per conquistare il loro posto nel mondo e che attraverso il loro sguardo ci raccontano un’epoca, il Novecento. Tutto questo si inserisce all’interno del Festival del buon vivere che compie 12 anni e il cui tema per questa prossima edizione è “Femminile plurale”. Senza una visone plurale si generano solo ombre e le mostre che fino a ora hanno accompagnato il Buon vivere sono state un contributo alla riflessione anche sul buon vivere negato».

La mostra, inizialmente prevista nell’autunno dello scorso anno, non ha potuto aprire a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia e viene ora proposta in un percorso ulteriormente arricchito.

Trenta autrici e 300 opere

«Avere avuto un po’ più di tempo ci permette ora di essere più sereni nel presentare una mostra a dimensione mondiale – dice Walter Guadagnini –. Siamo davanti a 30 autrici, a più di 300 opere, 10 opere per artista, e questi numeri ci danno una chiave di lettura di questo progetto ambizioso perché mettere assieme tante opere vuol dire mettere insieme collezioniste, eredi, fotografe, un lavoro certamente complesso e da questi numeri si può dedurre tutto l’impegno. In questa mostra non troverete le elaborazioni più artistiche, quelle le abbiamo evitate, abbiamo voluto individuare le fotografe che si sono impegnate di più nella narrazione del presente, nel racconto di cronaca o della vita quotidiana. La forlivese Silvia Camporesi, ad esempio, espone in questo caso in maniera organica il progetto realizzato durante il Covid – sottolinea Guadagnini – così possiamo dare conto di quello che è stato. Silvia Camporesi usa un tono elegiaco nel raccontare e trasforma ciò che sta intorno a lei in qualcosa di universale».

Infine Fabio Lazzari sottolinea che «è importante supportare l’idea che la grande arte non ha sesso, a maggior ragione se ha una funzione sociale. Queste grandi fotografe hanno la capacità di mettere insieme la dimensione intima e l’universalità. Speriamo che questa mostra possa essere un’esperienza e un modo per farsi invadere da temi capaci di indurre alla riflessione, alla nostra crescita personale, culturale e identitaria».

La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi in collaborazione con il Comune ed è organizzata da Civitas.

L’ampia selezione per quantità e qualità di nomi e di opere fa si che “Essere umane” si candidi a essere la prima e la più importante ricognizione, in Italia e non solo, di ampio respiro internazionale e di valore storico, artistico e culturale.

Tra le 314 fotografie in mostra, si possono segnalare le leggendarie immagini di Lee Miller nella vasca da bagno di Hitler, la serie delle maschere di Inge Morath, realizzata con Saul Steinberg, gli iconici volti dei contadini durante la Grande Depressione di Dorothea Lange. E ancora, il sorprendente servizio di Eve Arnold su una sfilata di moda ad Harlem negli anni Cinquanta e i rivoluzionari scatti di Annie Leibovitz per una epocale edizione del famosissimo e ambito Calendario Pirelli.

DO.CA.

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