Forlì, l'unione degli studenti universitari: "No all'obbligo degli esami in presenza"

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L'unione degli studenti universitari di Forlì contesta il cambio sullo svolgimento degli esami: "Come sindacato studentesco Unione degli universitari (Udu) Forlì riteniamo inadatto che, a sessione già in corso, vengano modificate le modalità con le quali la popolazione studentesca può o meno dare gli esami presso l'Università di Bologna. Il cambiamento repentino da misto a obbligatoriamente in presenza, nel mezzo della sessione invernale e con i contagi in aumento, non darà alcuna possibilità di organizzazione agli studenti e le studentesse che colti all'improvviso si vedono stravolti il piano di studi che pensavano “garantito” fino a pochi giorni prima. Inoltre, non riteniamo corretta la disparità che si presenterà tra chi riuscirà a terminare la sessione entro gennaio e chi sfortunatamente no, data l'imminente e arbitraria applicazione della direttiva, che entrerà in vigore dal 1° febbraio 2022.

Tuttavia, lo scopo non può e non deve essere opporsi per principio bensì trovare delle soluzioni. Nel momento in cui gli organi maggiori dell'Università hanno accettato questo cambiamento, l'unica possibilità rimasta in mano agli studenti e le studentesse è quella di richiedere un ampliamento delle categorie escluse dalla possibilità di poter comunque scegliere la modalità a distanza, al fine di rendere possibile l'accesso agli esami al maggior numero di persone".

“Come Udu Forlì crediamo - dichiara Gaia Mascioli, portavoce dell’associazione studentesca - “che le problematiche scaturite dallo scarso preavviso, debbano essere ammortizzate tramite una rielaborazione delle stringenti categorie di coloro che avranno la possibilità di sostenere gli esami a distanza. Il panico è dilagato tra studentesse e studenti in questi giorni e riteniamo impensabile che le loro voci non vengano prese in considerazione nella situazione attuale.”

Fino al 31 maggio 2022 potranno essere esonerati dall’obbligo di presenza alle prove d’esame: studenti internazionali in iscrizione; studenti in Erasmus, Overseas o in altra mobilità in entrata e uscita; studenti fuori sede, con residenza in un Comune la cui distanza dalla sede del corso frequentato sia percorribile, con i mezzi di trasporto pubblico, in un tempo superiore a 90 minuti; studenti in condizioni di disabilità, malattia o quarantena.

Ci chiediamo, secondo tali decisioni, come dovrebbero sostenere il previsto cambiamento gli studenti e studentesse non vaccinati/e, studenti e studentesse in condizioni di salute fragili o conviventi con soggetti fragili, studenti e studentesse lavoratori o lavoratrici, studenti e studentesse che, in relazione alla zona di provenienza, necessitino di mezzi di trasporto a lunga percorrenza, col conseguente rischio di esposizione al contagio, studenti e studentesse impossibilitati/e ad essere presenti il giorno dell'esame per motivazioni legate alla somministrazione del vaccino prevista per il giorno dell'appello, il giorno immediatamente precedente o quello immediatamente successivo.

A dimostrazione del dissenso della popolazione universitaria nei confronti di questa manovra, UDU ha lanciato un questionario aperto a tutti gli studenti e le studentesse dell’ateneo, raggiungendo un corposo numero di risposte in meno di 24 ore.

Richiediamo, l'inserimento di queste categorie, oltre a quelle già presenti, almeno fino alla fine della sessione invernale perché non si può accettare una gestione affrettata e disfunzionale delle modalità d’esame che è alla base di quelle che dovrebbero essere le garanzie al nostro diritto di studio".

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