Folrì, il vescovo: "Impariamo a camminare insieme" - Gallery

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Alcune centinaia di forlivesi hanno preso parte, ieri pomeriggio, alla 43° edizione della Marcia della pace nel cuore della città. Partito direttamente dal sagrato dell’abbazia di San Mercuriale il corteo, guidato dal vescovo Livio Corazza, con la partecipazione del sindaco Gianluca Zattini, si è incamminato dietro uno striscione recante il titolo dell’evento: “Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace”. Nel corso della messa celebrata in Cattedrale, il vescovo ha incentrato l’omelia sulle letture del giorno e sul messaggio di papa Francesco per la 56° Giornata mondiale della pace. Sono tre le parole che emergono dai testi di riferimento e la prima è Abbà, che in aramaico, la lingua parlata da Gesù, significa padre. Dio è padre e questo comporta che noi uomini siamo tutti fratelli. «Quando si scatena una guerra, si nega l’esistenza di Dio». Riconoscere il Padre, che è amore, comporta la necessità di benedire, ovvero “dire bene” (la seconda parola), di esporsi per il bene e per la pace nel mondo. Corazza ricorda il papa emerito Benedetto XVI scomparso sabato, partendo dal fatto che la sua prima enciclica, “Deus Caritas Est” è incentrata sulla carità verso i poveri (terza parola). Il vescovo Livio richiama il nessaggio di pace di papa Francesco per il 2013, l’anno in cui è subentrato allo stesso Ratzinger: occorre una pedagogia della pace, che è frutto di un cammino lineare e dai chiari riferimenti morali. Non basta togliere voce alle armi, ma insegnare agli uomini ad amarsi e ad educarsi alla pace. «Il nostro essere insieme come comunità serva a metterci in rete per progetti di solidarietà e di testimonianza concreta della pace».

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