Folimpopoli, con le norme anti Covid, meno iscritti in piscina
La sensazione di claustrofobia che si respirava nell’aria l’anno scorso è lontana, ma la normalità, quella vera, di prima del Covid, non è nemmeno così vicina. «L’utenza è tornata, abbiamo tanti affezionati - racconta Valerio Gagliardi, vicepresidente della piscina di Forlimpopoli, - ma rispetto al 2019 contiamo un calo di iscritti tra il 15 e il 20%».
Un calo legato non solo al minor numero di persone che scelgono di frequentare l’impianto sportivo, ma anche alle regole dettate dalle norme anti contagio. «I posti sono fissati per legge, gli orari in cui distribuire i corsi gira e rigira sono sempre gli stessi, soprattutto per i bambini, che la mattina vanno a scuola e non possono frequentare un corso in piscina alle 19». Anche se le lezioni segnano comunque il tutto esaurito, i livelli pre Covid non sono stati raggiunti. «Non è possibile farlo» precisano dalla piscina.
Rispetto a quando di Covid non si era mai sentito parlare, sono cambiate anche le regole da seguire una volta entrati all’interno dell’impianto sportivo. «All’inizio è stato difficile fare capire ai genitori che serviva il green pass anche per andare negli spogliatoti per cambiare i figli. Questo ha creato un po’ di difficoltà - ammette il vicepresidente Gagliardi - ma poi con il tempo si è riusciti a far passare il messaggio». Dal canto loro, invece, gli avventori muniti di certificazione verde «apprezzano la sicurezza, la pulizia, il distanziamento, e l’acqua più calda che in altre piscine: il fatto di poter fare sport senza pensieri».
Finora, infatti, a quanto riferito dai responsabili della piscina della cittadina artusiana, non si son mai verificati focolai all’interno della struttura. «È capitato che alcuni bambini abbiano dovuto saltare lezioni, ma perché erano in quarantena a seguito di contagi rilevati in ambito scolastico». «Nel gruppo del nuoto - sottolinea Gagliardi -non sono emerse positività». Parte del merito è probabilmente da attribuire all’acqua con il cloro, «di cui è stata provata la capacità di annientare il virus».