Fognano, suore allo stremo: «Vietato ospitare riunioni»

Faenza

«Dal punto di vista umano è una situazione che va risolta: ci sono delle fragilità femminili che non possono essere lasciate a se stesse. Le suore sono a pezzi dal punto di vista psicologico e fisico: ciò che stanno vivendo le sta logorando. Non capisco perché non ci si possa mettere ad un tavolo e trovare una soluzione. Se hanno commesso degli errori , non è così che possono essere lasciate: sole, abbandonate, alcune ammalate, bisognose di assistenza. Ed è a rischio anche la sussistenza».

A parlare è Davide Missiroli, l’ex sindaco di Brisighella che, insieme ad altre persone del comitato informale in aiuto alle suore Domenicane del Santissimo Sacramento, è preoccupato di quanto sta accadendo alle religiose dell’Istituto Emiliani.

La vicenda è nota e alquanto controversa. Rientra nel contesto generale di “svuotamento di conventi e monasteri” in base a decreti vaticani, con la Chiesa che rivendica diritti sul patrimonio edilizio occupato, spesso di proprietà di chi vi risiede.

«Nel caso di Fognano – dice Missiroli – le religiose rimaste vanno tutelate: credo che, data l’età, si possa tranquillamente pensare di lasciarle in quel convento, sostenendole fino al naturale esaurimento, senza manovre che possono sembrare vessatorie per farle sloggiare».

La battaglia di suor Marisa

La superiora suor Marisa Bambi è battagliera: «Ci hanno ordinato di obbedire, perché è un voto che siamo chiamate a rispettare, ma gli ordini che arrivano non fanno altro che emarginarci e ridurci in sofferenza. Non possiamo più essere un convitto, non abbiamo più l’asilo e addirittura ci hanno vietato di ospitare riunioni. Il comitato di persone caritatevoli che ci aiuta non può farci visita: hanno mandato una diffida ad ospitare persone. Anche la nostra pensione è a rischio perché è con quella che dobbiamo accudire al complesso e ovviamente non basta».

Insomma, le suore di Fognano si sentono in un vortice di misure imposte e richieste strategiche che le mette alle strette: «Siamo messe come quei dipendenti il cui datore di lavoro non li paga e nemmeno dà loro da mangiare – aggiunge suor Marisa –. Speriamo che qualcosa di positivo possa arrivare nelle prossime settimane».

Anziane e sole

Alla fine del 2022 il contingente si è ulteriormente ridotto per la scomparsa di una sorella.

«Adesso siamo in sette – continua la madre superiora –: una di noi è allettata, altre due sono ammalate, speriamo che si riprendano».

Anche suor Serafina che seguiva le scuole paritarie di tutta la provincia è andata via. La sorella deceduta è stata tumulata nelle catacombe del monastero, dove riposano anche le altre sorelle morte a Fognano fin dalla fondazione: è in pratica un cimitero incluso nella struttura che resterà tale anche nel momento di esaurimento delle occupanti. Un particolare, questo, che insieme al patrimonio artistico e culturale esistente renderebbe difficile la conversione del complesso ad altri scopi. A meno che non si pensi di destinarlo a progetti di derivazione ecclesiastica che potrebbero essere compatibili anche con la presenza di un camposanto interno.

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