E Francesca da Rimini si prende la rivincita su Dante

Cultura

Rimini cede al “nemico” e si allea con Gradara per celebrare il personaggio di Francesca da Polenta (meglio conosciuta come Francesca da Rimini), da sempre contesa tra le due. A Rimini, la sua città, probabilmente avvenne l’uxoricidio (non a Castel Sismondo, che non c’era ancora, ma nella casa di famiglia poco lontana): lei appartata con il bel cognato Paolo, il crudele marito Gianciotto li scopre e li uccide, in un copione che sembra ripetersi immutato. Dante, ospite un secolo dopo a Ravenna dei Da Polenta, mette gli amanti clandestini all’Inferno e ne decreta l’immortalità. È Gradara però, nel Novecento, ad appropriarsi del mito, rivendicandone la paternità con il suo delizioso castello e attirando schiere di turisti nel binomio sempre vincente di amore e morte. Del resto, lo ammette lo stesso sindaco, Filippo Gasperi: «Rimini è la città di Francesca, dove l’eroina dantesca è vissuta realmente. Gradara, con la sua rocca imponente e fascinosa che domina la riviera romagnola e le terre malatestiane, è il luogo ove la fantasia popolare ha collocato, da quasi un secolo, il suo mito romantico». A dire la verità ci sarebbe anche Ravenna nella contesa, poiché la famiglia della più celebre vittima di femminicidio della storia proveniva di là, con possedimenti nel Forlivese (da cui il nome: Polenta, tra parentesi, sede di una bellissima pieve, è anche protagonista di una poesia di Carducci). Dunque, a parte le faccende logistiche, nell’anno dantesco – 700 anni dalla morte del poeta a Ravenna – la giovane Francesca non può che essere sfavillante protagonista. E l’8 marzo inizieranno simbolicamente le celebrazioni di Francesca 2021: trenta appuntamenti dedicati al personaggio più noto e amato della Divina Commedia, che vedranno l’eroina invadere città e castelli con mostre, spettacoli, film, convegni e giornate di studi. Il tutto da marzo a ottobre; il programma ufficiale verrà licenziato entro febbraio.

Il mito romantico

Una Francesca, quella più volte rappresentata da Ferruccio Farina con il suo Centro internazionale di studi, vista anche come simbolo di libertà e di affermazione di diritti così come, tra Otto e Novecento, l’hanno raccontata più di duemila artisti d’ogni luogo. Una visione romantica, forse non filologicamente precisa, come ha di recente rilevato l’italianista Francesco Sberlati, ma di certo molto affascinante. La colpa, o il merito, è da attribuirsi a Boccaccio, la cui narrazione – più indulgente rispetto al rigore giacobino di Dante – fu fatta propria dai romantici e di lì in poi godette di fama imperitura.

Ma che succederà quest’anno?

Tra le varie cose, a Gradara, castello del mito, arriverà dalla Svizzera Il bacio, capolavoro del grande scultore francese Auguste Rodin, in una fusione originale di proprietà della Fondazione Gianadda di Martigny. E poi un convegno internazionale e numerose letture dantesche nei castelli della Valmarecchia, che vedranno partecipare le più autorevoli autorità accademiche al mondo (Società Dantesca Italiana, Dante Society of America); attività formative per insegnanti e studenti, giochi, percorsi guidati e rievocazioni storiche. Saranno coinvolti anche il Museo della Città, la Sagra malatestiana, la Biblioteca Gambalunga, la Cineteca, l’Istituto Lettimi, il Liceo Classico.

L’ideatore Farina

«Se nel 2021 l’Italia e il mondo celebreranno Dante, noi lo faremo attraverso il mito della sua creatura più affascinante e più amata in ogni tempo, Francesca da Rimini. Dato che la storia, di lei, praticamente tace, Francesca è un personaggio letterario diventato mito universale, come universali sono i versi immortali a lei dedicati nella Divina Commedia. Una creatura poetica che, se nasce con Dante, esplode poi con l’Illuminismo e il Romanticismo per affermare con coraggio, fino al sacrificio della vita, valori irrinunciabili come l’amore, la fedeltà e la libertà. E il diritto di scegliere senza costrizioni il partner della vita. Una donna guerriera, all’apice della popolarità nella metà del Novecento, che ha ispirato e infiammato innamorati, romantici e combattenti per la libertà in tutto l’Occidente».

L’assessore Giampiero Piscaglia

«Per Rimini – dice – sarà una doppia opportunità: da una parte valorizzare la bellezza delle terre malatestiane, anche in chiave turistica. Dall’altra consolidare quel percorso quale città d’arte e polo di riferimento culturale». Un evento planetario aprirà le celebrazioni di Rimini e Gradara per il Centenario dantesco del 2021, con ventuno università di tutto il mondo collegate in diretta streaming per recitare e animare i versi del V canto dell’ Inferno, quelli in cui si narra appunto di Francesca da Rimini. L’8 marzo, dalle 9.30 del mattino ora italiana, sarà il Francesca day, un’intera giornata che celebrerà in tutto il mondo Francesca da Rimini, il personaggio più conosciuto e amato della Commedia. La regia sarà al teatro Galli di Rimini. Un abbraccio ecumenico tra cinque continenti, da Adelaide a Siena, da Parigi a San Paolo, da Quito a Ekaterinburg, da Friburgo a Buenos Aires, da Ravenna a Shanghai, da Santiniketan a New York, da Barcellona a Los Angeles, da Gottinga a Toronto, da Amsterdam a Johannesburg. Gli studenti reciteranno e commenteranno Dante nella lingua del loro Paese, e le performance verranno diffuse in diretta streaming tramite social media e il sito dedicato. Dai filmati verranno tratti un documentario e una pubblicazione. www.bacidalmondo.com

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