Finale a Ibrida di Forlì con "Krakatoa"


Due giornate intensissime per il festival delle arti intermediali “Ibrida” che Vertov Project propone alla città di Forlì per il quinto anno. Oggi all’ExAtr (ore 17) Matteo Bergamini, Elena Giulia Rossi ed Emanuela Zanon dialogano su come raccontare l’arte contemporanea in epoca (post) Covid: è possibile assistere all’incontro in presenza e in streaming. Stessa modalità “duplice” anche per gli eventi: all’Arena San Domenico, dove è presente la video installazione di Francesca Fini “Vanitas vanitatum”, Salvatore Insana propone oggi insieme a E-Cor Ensemble un audio-visual concert, mentre domenica 13 Enrico Malatesta e Carlos Casas presentano “Archive Works”. Inoltre, nelle diverse “stanze” virtuali raggiungibili attraverso il link www.ibrifafestival.it, sono visibili gratuitamente, durante il festival, le video performance selezionate da Vertov. Un ulteriore evento di questa serata è la proiezione video dedicata all’artista vincitore del “Premio Alinovi Daolio 2019” Devis Venturelli. A seguire, con Salvatore Insana c’è E-cor ensemble, progetto di musica elettroacustica fondato da Mirjana Nardelli, Cristian Maddalena e Francesco Altilio «Il progetto è un concatenamento spezzato di affetti a velocità variabili – spiegano gli autori – , un percorso ascensionale che è un viaggio d’esplorazione irregolare, frutto di continua negoziazione tra la messa a fuoco della propria visione interiore, le accensioni luminose, le vie di fuga dal paesaggio». Domenica 13 il finale di “Ibrida” ha un carattere internazionale: l’artista visivo spagnolo Carlos Casas è infatti protagonista sul palco dell’Arena San Domenico di Forlì insieme al percussionista e ricercatore sonoro Enrico Malatesta nella performance visuale e sonora “Krakatoa - Archive Works”. «Ispirato all’eruzione dell’omonimo vulcano in Indonesia nel 1883 – spiegano Francesca Leoni e Davide Mastrangelo, direttori artistici di “Ibrida”- “Krakatoa” rappresenta l’ultimo capitolo realizzato per la serie “Archive Works”, sperimentazioni con materiali d’archivio, found footage e film classici che manipolati da Casas si trasformano in un vero e proprio nuovo film. Analogamente, il suono di Enrico Malatesta interpola repertorio e creazione, affidandoli a musicisti che li realizzano spesso dal vivo».

L’esibizione di Casas e Malatesta è preceduta da “Decoding reality”, selezione video a cura della videoartista Kika Nicolela. Ingresso: 6 euro.

Info: www.ibridafestival.it


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