Fiere: l’accordo Parma – Milano non scalfisce Macfrut che nel 2023 avrà numeri record

Si va verso una cabina di regia unica per gli eventi dell’agroalimentare italiano. Ma questo non intaccherà dal punto di vista della “concorrenza viva” Macfrut: che viaggia su un binario differente e prepara per l’edizione di maggio nuovi numeri record.
In commissione Politiche economiche è stato presentato il piano industriale e finanziario di Fiere di Parma. Che annuncia l’alleanza con Milano per armonizzare e valorizzare congiuntamente Cibus Parma e Tuttofood Milano. Sono previsti ricavi in crescita per Fiere di Parma ma soprattutto il consolidamento del polo fieristico ducale con benefici economici per la città e per l’indotto. Le prospettive di internazionalizzazione e di business dell’accordo Cibus&Tuttofood sono state illustrate ieri alla commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini col progetto industriale e il nuovo assetto azionario di Fiere di Parma illustrati dal presidente Gino Gandolfi e dall’amministratore delegato Antonio Cellie.
Macfrut continua comunque a non temere concorrenza da Cibus. Così come avvenuto durante la concomitanza temporale delle ultime edizioni. «Il processo di razionalizzazione era già stato annunciato – spiega Renzo Piraccini, deus ex machina di Cesena Fiera – Si tratta certamente di un fattore positivo sotto il profilo di quegli eventi. Per noi non cambia nulla perché nessuno di quegli eventi ha in sé il comparto del deperibile che è invece cuore pulsante di Macfrut. Così come Hanuga (Colonia) o il Sial (biennale di Parigi): le fiere del food non hanno il deperibile al loro interno e quindi si tratta di eventi con logiche molto diverse rispetto al Macfrut a Rimini Fiera che ha prevalenza di buyers differenti».
Ed i numeri che stanno per arrivare a Macfrut 2023 suonano come esaltanti più di altri anni. A due mesi dall’evento fieristico due dati fotografano l’edizione numero 40 in programma il 3-5 maggio al Rimini Expo Centre: +25% delle aree espositive e +50% delle imprese internazionali, rispetto alla edizione dello scorso anno.
Più nel dettaglio, l’incremento degli spazi fieristici, con un +25%, proietta l’evento a superare l’edizione 2019, quella della pre-pandemia, tanto che per la prima volta Macfrut si allarga ai padiglioni dell’area Ovest della Fiera di Rimini. L’ampliamento è dovuto all’incremento degli espositori, nonché alla crescita delle aree tematiche a partire dal pre raccolta che avrà due interi padiglioni sulle ultime novità in fatto di vivaismo, blueberry, acquacampus, a cui si aggiungono i saloni tematici dedicati a spezie ed erbe officinali, e biosolutions.
Il secondo asset di incremento è l’imponente crescita internazionale (+50%), con alcune aree estere in notevole espansione: il Sudamerica al quale sarà dedicato il focus dell’edizione 2023 della fiera; il Nord Africa con una imponente presenza dell’Egitto; Africa Subsahariana; Medio Oriente. Da registrare inoltre, dopo alcuni anni di assenza, il ritorno della Cina con una trentina di espositori. In questo percorso fondamentale è stato il ruolo di Ice-Agenzia e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), insieme a numerosi enti e istituzioni, che hanno consentito la realizzazione di 20 presentazioni internazionali in presenza nei tre Continenti.
«Si respira dunque un’area di grande ottimismo per una 40ª edizione che si prospetta sotto il segno delle più rosee previsioni – chiude Renzo Piraccini, presidente di Macfrut – Il motivo del successo sta nel format che fa di Macfrut una fiera diversa dalle altre: al business affianca conoscenza e networking. Questa è una strategia che sta riscontrando un grandissimo interesse soprattutto da parte delle aziende di medie dimensioni, che nei tre giorni di fiera, oltre ad incontrare clienti e fornitori, vogliono rendersi conto delle innovazioni nei vari segmenti della filiera».

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