Festival della Romagna, decima edizione tra Spallicci e Marescotti

Cultura, natura e turismo, nel nome della identità. Il Festival della Romagna spegne dieci candeline in un periodo difficile, ma conduce la rinascita del dopo alluvione mostrando ai turisti questa terra in tutte le sue sfaccettature. Una serata speciale sarà però dedicata a “A t voi ben Rumagna”, per ringraziare i volontari che hanno contribuito per giorni a spalare fango. Ma poi gli spettacoli saranno il toccasana per andare avanti, superando la tragedia degli sfollati con una sei giorni di incontri, concerti e danze.

«Nostro obiettivo è legare il festival a un percorso di eventi turistici – spiega il direttore artistico Daniele Baronio –, offrendo il meglio della nostra tradizione. Quest’anno poi dedicheremo uno spazio alla musica popolare romagnola con riferimento al poeta Aldo Spallicci. Non mancherà il ricordo di Ivano Marescotti con ospite Mauro Ferrara e chiuderemo in piazza Garibaldi cantando Romagna mia».

«Cervia si propone come la location eccellente del festival – aggiunge il coordinatore della manifestazione Pietro Caruso –, in attesa che le sue saline riprendano a produrre dopo l’allagamento. Del resto, se viene meno la Romagna affonda il Pil. Ma occorre affrontare certe situazioni problematiche, come l’abbandono della montagna da parte dei giovani, di cui parleremo con lo scrittore Cristiano Cavina e il giornalista Paolo Boldrini».

«La Romagna è una esperienza che travolge il turista – assicura poi l’assessora Michela Brunelli –, dove si respira un’aria speciale, merito anche di chi ci abita. Il festival racconta tanti territori e credo debba esserci sempre anche in futuro».

La direttrice di Visit Romagna Chiara Astolfi dal canto suo invita i turisti a «riscoprire il liscio e il ballo folk», mentre l’assessore Cesare Zavatta rivendica una Romagna di cui ora – complice purtroppo l’alluvione – si riscoprono i contorni geografici e sociali.

Il programma

Passando al programma, si parte il 12 giugno alle 18.30 con l’inaugurazione ufficiale del festival. Rombano i motori il 13 giugno con l’arrivo della Mille miglia, e il giorno dopo l’ospite d’onore Pier Paolo Marini mette il dito sulla piaga, parlando dei dissesti idrogeologici. Premio Romagna per il suo passato di ingegnere di Romagna Acque, parlava di risorse e riordino in tempi non sospetti.

Dopo la lectio magistralis del professor Francesco Postiglione, Cavina e Boldrini punteranno i riflettori sulla Romagna dei giovani.

L’artista e fondatore di Milano Marittima Giuseppe Palanti sarà invece il protagonista dell’appuntamento del 15 giugno, con la presentazione dei libro di Renato Lombardi (“Giuseppe Palanti e la nascita di Milano Marittima”, Nolica, Forlì). Poi si balla in piazza Garibaldi con Luana Babini e Bandalunga.

La serata del 16 giugno, di narrazioni, musica e poesia dedicata alle cante di Spallicci, vedrà sul palco Pietro Caruso, lo stesso Lombardi, Radames Garoia e Roberto Balzani.

“La cultura in Romagna. Il ruolo della Società di studi romagnoli” è invece il titolo della serata del 17 giugno, con la presentazione del LXXIV Convegno internazionale, ospiti il sindaco Massimo Medri, l’assessore Zavatta e la presidente della società Alessia Morigi.

Paolo Cortesi presenta il suo libro (“Guida insolita di luoghi insoliti della Romagna”) il 18 giugno, poi l’omaggio all’amico Vincenzo Nonni con il liscio de La Storia di Romagna.

Oltre alla Garibaldi gli eventi si svolgeranno alla Torre San Michele e nei Magazzini del sale.

Fra gli eventi collaterali le visite alla mostra di Maceo e di Antonio Giosa, una mostra fotografica in memoria di Palanti e un’altra per ricordare “Aldo (Spallicci) e le passioni per le tele stampate”.

L’Associazione Gambettola propone poi “Presi dal carnevale”, il Comune di Forlimpopoli un pop-up dedicato a Pellegrino Artusi, Mario Di Cicco mette in risalto i giovani talenti del Liceo artistico musicale e la Stamperia Pascucci fa volare su tela “Gli aquiloni”. Infine Romagna Slang presenta Idro, l’ecomuseo delle acque di Ridracoli.

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