Festa della donna: le romagnole? Grandi artiste

Se per secoli le figure femminili hanno faticato a emergere in ogni campo, oggi vale la pena tracciare i contorni di un panorama culturale caratterizzato da donne di indiscutibile valore e talento. Rendere merito e omaggio a queste romagnole, protagoniste della scena culturale italiana. Una rosa di nomi certamente non esaustiva ma rappresentativa di questa terra.

Mariangela Gualtieri

Che dire di una tra le voci più belle della letteratura contemporanea italiana? Quella di Mariangela Gualtieri da Cesena, poetessa e drammaturga. Laureata in Architettura, nel 1983 ha fondato insieme a Cesare Ronconi il Teatro Valdoca con sede nella città romagnola. Ha pubblicato numerose raccolte di poesie nella celebre collana “Bianca” di Einaudi. Tra le sue opere più lette e conosciute “Fuoco centrale”, “Senza polvere senza peso”, “Bestia di gioia”. Nel 2020 ha aperto la cerimonia di chiusura della 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con “Nove marzo duemilaventi”, versi scritti durante il periodo di confinamento della primavera dello scorso anno. Particolarmente penetranti sono le interpretazioni al microfono che lei stessa esegue dei suoi versi, dedicando una speciale attenzione all’amplificazione della voce e al legame tra musica dal vivo e verso poetico.

Wilma Vernocchi

E se si parla di voce non si può non ricordare la soprano Wilma Vernocchi da Forlì. Leggendaria la sua tournée in oriente con Maria Callas e Giuseppe Di Stefano nel 1973. Il suo talento è ampiamente riconosciuto in ambito nazionale e internazionale: per meriti artistici nel corso della sua carriera e per l’attività didattica che svolge, le è stata concessa l’onorificenza di Grande ufficiale dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Ha fatto parte del consiglio di amministrazione del Museo alla Scala di Milano dal 1989 al 1996 e alla Scala ha cantato per quindici anni consecutivi in ruoli di rilievo. In Giappone le è stato dedicato un giardino nello storico Parco Glover di Nagasaki, dove si erge il monumento a Madama Butterfly. Ha cantato anche con Luciano Pavarotti ed è stata definita da Andrea Bocelli «la migliore insegnante di canto lirico esistente al mondo».

Eleonora Mazzoni

Forlì è città al femminile per eccellenza, se si pensa che Caterina Sforza, indomita nobildonna e guerriera coraggiosa, ne è una delle figure simbolo e non a caso è stata interpretata sul palcoscenico dalla scrittrice e attrice Eleonora Mazzoni che a Forlì è nata. Insieme a Iaia Forte, lo scorso settembre la forlivese Mazzoni si è confrontata con la figura storica della “tigre di Forlì”, in una lettura-spettacolo (tratta da un testo di Davide Rondoni e portata in scena all’Arena San Domenico) che lega la figura della Signora alla questione della donna nella società di oggi. Eleonora Mazzoni, laureata in Lettere e diplomata alla Scuola di teatro di Bologna, è stata presente nel cast di molte fiction di successo, tra cui “Elisa di Rivombrosa”. Al cinema ha lavorato, tra gli altri, con Citto Maselli e Giorgio Diritti. Come scrittrice ha pubblicato con Chiarelettere e con Einaudi.

Silvia Camporesi

Di Forlì è la fotografa Silvia Camporesi, selezionata nei mesi scorsi dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per prendere parte alla serie “Ritratti di donne”, realizzata in collaborazione con il Premio Solinas: la serie racconta in dieci episodi le storie di dieci protagoniste della scena culturale italiana contemporanea. Camporesi, laureata in Filosofia, ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero. La sua ricerca si muove su una linea di confine fra immaginazione e realtà, fra veglia e sogno. Ha ricevuto il Premio Celeste per la fotografia ed è stata finalista del Talent Prize e del Premio Terna.

Elena Bucci

In provincia di Ravenna, a Russi, è nata Elena Bucci: attrice, regista, autrice, laureata in Lettere moderne, subito dopo essersi diplomata alla Scuola di teatro di Bologna ha mosso i primi passi di attrice nella compagnia di Leo De Berardinis. Nei primi anni Novanta ha fondato, con Marco Sgrosso, Le Belle Bandiere proponendo una rilettura di testi classici in chiave contemporanea. Fra i più importanti riconoscimenti ricevuti ci sono il Premio Hystrio dell’Associazione nazionale critici teatrali, il Premio Eleonora Duse e il Premio Ubu per gli spettacoli da lei scritti e diretti. Tra le collaborazioni più importanti quella con Ravenna festival, con Emilia Romagna festival e con Radio 3.

Sabrina Foschini

Tra arti visive, scrittura e poesia si muove da Rimini il percorso di Sabrina Foschini, pittrice, poetessa, studiosa. Diplomata all’Accademia di Ravenna, oggi insegna Storia della moda all’Accademia di Rimini, e nel corso degli anni ha esposto le sue opere in gallerie sia italiane che straniere. Del 2012 il suo “Voce del verbo” (Moretti & Vitali). Nel 2017 con l’illustratore Lucas Brunnen ha dato alle stampe “Remembrandt”. Da poco ha curato il volume “La mia storia nell’arte. Ritratti di cani memorabili” (Nfc). Ecco, questa Romagna di donne che, come la pineta che ne bacia la costa, è – per ricordare un verso di Mariangela Gualtieri – «un miracolare. Oltre quella di là c’è intero il mare».

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