Fermenti lattici: cosa sono e a cosa servono

Nel nostro intestino vivono miliardi di microrganismi che compongono il cosiddetto microbiota, più comunemente conosciuto come flora batterica intestinale, importantissima per mantenere l’organismo in buona salute. Quando l’equilibrio di questo insieme di microrganismi si altera possono sorgere disturbi. Per ripristinarlo possono venire in aiuto i fermenti lattici, noti anche come probiotici, dal greco pro bios, "favorevoli alla vita". Ne sentiamo parlare tutti i giorni, ma quanti di noi sanno effettivamente di cosa si tratta?

Che cosa sono i fermenti lattici

I fermenti lattici sono batteri e lieviti buoni ad azione probiotica, cioè in grado, una volta ingeriti, di arrivare vivi nell’intestino e di riprodursi aiutando a mantenere in equilibrio il microbiota intestinale. Questi microrganismi hanno la proprietà di decomporre alcuni zuccheri solubili trasformando il lattosio in acido lattico e migliorando nettamente la digeribilità del latte. Il loro utilizzo è noto sin dall’antichità, quando venivano usati per preservare il latte e preparare yogurt e formaggi.

I fermenti lattici non vanno confusi con i prebiotici, che sono invece sostanze non digeribili dall’organismo che favoriscono la crescita di alcune colonie di batteri "buoni" e che si trovano in cibi come le banane, le cipolle, l’aglio, i cereali integrali e il miele.

Il consumo di probiotici come parte di un alimento o di un integratore favorisce il ripristino dell’assetto fisiologico della flora batterica intestinale. Nel nostro intestino è presente un microbiota composto da oltre 500 specie di batteri diversi, divise in 45 generi e 14 famiglie, che producono alcune vitamine e amminoacidi, svolgono attività metaboliche e di protezione. Tra i batteri più studiati ci sono quelli delle famiglie dei Lactobacilli e dei Bifidobatteri, mentre fra i lieviti più conosciuti possiamo citare i Saccaromiceti.

Azione protettiva dei fermenti lattici

La microflora intestinale esplica un’azione di inibizione sui germi patogeni non solo grazie alla sua attività antimicrobica diretta, ma anche perché aderisce all’epitelio intestinale fungendo da barriera protettiva e acidifica l’ambiente intestinale rendendolo inospitale per i batteri " cattivi".

La funzione protettiva del microbiota si svolge anche attraverso la stimolazione delle difese immunitarie, con aumento dell’attività linfocitaria, innalzamento della produzione di IgA e regolazione della sintesi di agenti pro/anti-infiammatori.

A cosa servono i fermenti lattici

I fermenti lattici svolgono azioni benefiche per l’intestino, che è considerato un "secondo cervello" perché svolge importanti funzioni che si riflettono sull’intero organismo. Questi ceppi batterici sono di fondamentale importanza perché hanno un ruolo decisivo nel rafforzare le difese immunitarie e nel determinare l’equilibrio neuroendocrino. Entrando nel dettaglio, i fermenti lattici:

  • aiutano a riequilibrare il microbiota intestinale;
  • favoriscono la digestione degli alimenti e l’assorbimento dei nutrienti;
  • migliorano la regolarità intestinale e riducono il gonfiore o il fastidio addominale;
  • sono utili in caso di diarrea del viaggiatore;
  • risparmiano ai pazienti episodi di diarrea da terapia antibiotica;
  • stimolano il sistema immunitario, migliorandone le prestazioni sia nella difesa dell’organismo da infezioni e batteri patogeni sia in caso di allergie;
  • aiutano a proteggersi dai mali di stagione;
  • proteggono il colon da tumori e malattie infiammatorie croniche;
  • favoriscono l’eliminazione dei radicali liberi;
  • stimolano gli ormoni intestinali che portano a un aumento del senso di sazietà, riducendo il rischio di ingrassare.

Quali probiotici scegliere

A seconda del tipo di microrganismo, i fermenti lattici possono avere effetti diversi. Ad esempio, il Lactobacillus rhamnosus GG è utile per le diarree acute da infezioni e per prevenire la diarrea da antibiotici. Insieme ai bifidobacteri, è quello più usato per contrastare la diarrea del viaggiatore.

Sappiamo inoltre che il Lactobacillus reuterii serve contro le coliche infantili e, se assunto fin dalla nascita, diminuisce la probabilità di disturbi gastrointestinali nei neonati. La somministrazione di Lactobacillus rhamnosus, invece, migliora la risposta immunitaria e può aiutare ad avere un buon sonno.

Alcuni tipi di fermenti lattici possono addirittura influenzare l’umore e lo stato di salute mentale di una persona. Lo confermano i risultati di uno studio condotto in Belgio e pubblicato sulla rivista Nature Microbiology secondo il quale i batteri dei generi Coprococcus e Dialister risulterebbero significativamente ridotti nell’intestino delle persone che soffrono di depressione. Non a caso, le cellule dell’intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere.

Quando e come assumerli

Il microbiota può essere indebolito da diverse condizioni molto diffuse, come lo stress, gli antibiotici, i cambiamenti climatici e le intolleranze alimentari. La somministrazione di fermenti lattici è pertanto indicata in tutte quelle situazioni in cui il numero dei microrganismi che compongono la flora batterica intestinale si riduce drasticamente, come in presenza di disturbi gastrointestinali, infezioni o in caso di assunzione protratta di antibiotici.

Yogurt, formaggi molli e latti fermentati sono i prodotti con il maggior contenuto di probiotici, per questo vengono considerati "prodotti vivi". Tuttavia, quando l’equilibrio della flora batterica è alterato, è impossibile ripristinarlo con la semplice dieta: per avere un qualunque effetto occorrono almeno un miliardo di batteri vivi. In questi casi è pertanto indicata la somministrazione di integratori sotto forma di fiale, bustine o capsule.

Affinché siano efficaci, i fermenti lattici devono essere assunti a stomaco vuoto per circa 3-4 settimane, in una dose di almeno un miliardo di microrganismi al giorno.

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