Federconsumatori Rimini: "Concessioni spiagge, bisogna mettere al centro i cittadini"

Rimini

Mettere al centro i cittadini. E' quanto auspica in una nota Federcosumatori di Rimini riguardo al tema delle concessioni balneari.

"La sentenza del Consiglio di Stato sul demanio marittimo con finalità turistiche - si legge in un comunicato - non lascia spazio a dubbi. Occorre una nuova legge che non sia “ in contrasto con il diritto eurocomunitario, segnatamente con l’art.49 TFUE e con l’art.12 della direttiva 2006/123/CEE “come recita la sentenza del Consiglio di Stato del 9 novembre 2021. Occorre una nuova legge da subito, visto il breve tempo a disposizione, il 31 dicembre 2023 è la data che sancisce la fine delle proroghe in relazione alle concessioni. Se si è arrivati a questo punto va ricordato il tempo perso, oltre 10 anni nei quali si poteva mettere mano ad una legge in materia, tempo perso dovuto alla ipocrisia, incapacità , mancata volontà politica e per i veti di bottega da parte di alcune associazioni di categoria. Ora il tempo è scaduto e occorre agire in fretta per una nuova legge di riordino ricordando, che il demanio marittimo è un bene pubblico e pertanto di tutti e che il suo utilizzo se pur in concessione deve tenere conto innanzi tutto degli interessi dei cittadini . Infatti il legislatore nell’approntare la normativa ha come riferimento l’art.12 della direttiva 2006/123 che indica i criteri da tenere in considerazione : che la procedura di selezione dei candidati potenziali presenti garanzie di imparzialità e trasparenza ; avere considerazioni in materia di salute pubblica; avere obbiettivi di politica sociale; tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori dipendenti ed autonomi; avere protezione e salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale.

A tutela dei cittadini

"In considerazione di tutto ciò - prosegue la nota - per Federconsumatori Rimini la nuova legge ed i nuovi bandi debbono contenere alcuni punti chiari a tutela dei cittadini:

- la concertazione con le Regioni ed i comuni in ragione delle differenziazioni in materia ad oggi in essere;

- canoni di concessione che rispettino il reale valore del bene demaniale, considerato che oggi a Rimini il canone medio di uno stabilimento balneare è di soli 8.500 euro;

- sostenibilità ambientale degli stabilimenti balneari;

- tutela dei lavoratori e lavoratrici e il rispetto dei contratti di lavoro;

- sicurezza in spiaggia con il servizio di salvataggio come servizio pubblico a tutela dei

bagnanti;

- criteri contro le infiltrazioni delle organizzazioni criminali;

- disponibilità per i turisti i cittadini di un congruo di numero di spiagge libere, oggi quelle in

provincia sono solo il 10% dell’arenile e spesso utilizzate per progetti di operatori turistici privati e quindi non nella piena disponibilità dei cittadini/turisti;

- la valorizzazione degli investimenti, delle esperienze e delle capacità imprenditoriale;

- Prezzi consoni e non speculativi per ombrelloni e lettini e servizi di spiaggia

I nuovi bandi sono l'occasione per gli Enti e Comuni costieri e in particolare per quello di Rimini di avere più introiti e più risorse da investire nel settore a partire dal servizio di salvamento, per i parcheggi,la mobilità e per il parco del mare. Può essere l'occasione per chi fa impresa di fare innovazione, innalzare ulteriormente la qualità dei servizi offerti, che vengano garantiti, sostenibilità, prezzi adeguati evitando ricadute di costi sui cittadini/turisti. Se si rafforza il tema della professionalità, dell’esperienza, della solidità economica che permette investimenti allora i beni demaniali dati in concessione possono avere le caratteristiche di essere davvero un bene comune".

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