"Famiglie senza riscaldamento ma i regali li fanno lo stesso"

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La provincia di Rimini registra un rincaro generale dei prezzi causato dal rialzo dell’inflazione che, al momento attuale, si attesta al +3,6% su base annua: pensioni e stipendi più bassi, e tensione finanziaria per le famiglie riminesi. Il Presidente di Federconsumatori, Graziano Urbinati, aiuta a ricostruire il quadro della situazione economica locale del momento e dispensa consigli per i consumatori che si apprestano alle spese natalizie.

Come si prospetta l’andamento generale del mercato a ridosso delle feste natalizie?

«Rimini, nell’ultimo dato a disposizione, l’Istat registra un tasso di inflazione pari al +3,6 %, con qualche decimale sotto la media, ma pur sempre in linea con l’aumento dei prezzi nazionale. A fungere da corollario all’inflazione, si connota che in provincia il dato retributivo e pensionistico è più basso rispetto alle altre zone d’Italia e questo per una serie di ragioni storiche: lavoro precario, stagionale, meno stabile. Gli alti tassi di evasione fiscale ne sono una conseguenza concreta. Sono, quindi, fermi i redditi da lavoro e le entrate scarseggiano, soprattutto in previsione del Natale».

Quali sono i beni su cui l’inflazione ha inciso negativamente?

«Tra i beni economici più toccati dall’inflazione ci sono quelli di prima necessità come i prodotti energetici e i trasporti. Il 3% di base annua di inflazione a novembre è determinato proprio dall’energia e trasporti. In questa situazione, sulla stima dei numeri registrati dal nostro Osservatorio, i cittadini riminesi si ritrovano in deficit e si registrano tassi di povertà energetica. I costi elevati della benzina e dei trasporti si riversano di conseguenza sulle altre spese che la famiglia deve sostenere».

Ha parlato di povertà energetica. Di cosa si tratta in particolare?

«La povertà energetica è una situazione di deficit economico in cui una famiglia si ritrova e a causa della quale è costretta a fare a meno del riscaldamento per risparmiare. In particolare, sono gli anziani, le donne single e le giovani coppie ad essere quelli più colpiti. I mesi invernali diventano una sfida e sono diversi i cittadini costretti a rimanere al freddo e questo non può essere messo in secondo piano».

Cosa ne pensa degli interventi attuati da parte del Governo per sostenere gli italiani?

«Gli interventi del Governo sono scarsi e la redistribuzione della ricchezza non è equa sul territorio. Si è visto, ancora una volta, che ad essere premiati sono tutti coloro che ne hanno meno bisogno: anziché sostenere le famiglie in difficoltà, gli interventi emanati mirano a soddisfare le richieste delle classi medio-alte che ne risentono in maniera ridotta della crisi economica».

Il Governo ha messo a disposizione dei cittadini due bonus, quello per pensionati e quello per le famiglie. Cosa ne pensa a riguardo?

«I bonus governativi sono utili per cercare di sopperire alle difficoltà economiche, ma serve qualcosa di più strutturale. Lo strumento più utile, al momento, dev’essere quello di una riforma fiscale rivolta a sostenere la maggioranza, non la minoranza. Sarebbe molto importante che il Governo desse un maggiore sostegno e riconoscenza alle amministrazioni comunali e alle associazioni per il consumo che operano a livello locale: essendo più vicine ai cittadini, riescono ad ascoltare più attivamente le richieste e rispondere progettando piani di aiuto, per non cadere nel rischio di avere una contrazione degli acquisti e delle spese».

Quali comportamenti sono previsti da parte delle famiglie italiane in previsione del Natale?

«Diverse sono le situazioni in cui nuclei familiari che vivono con un reddito sotto la norma si indebitano pur di comprare: c’è una forte disposizione indebitoria che porta chi non se lo può permettere a contrarre debiti che, inevitabilmente, andranno assolti e causeranno ancora più pressione economica e finanziaria».

Potrebbe suggerire qualche consiglio per avere un maggiore controllo sulle spese e, al tempo stesso, concedersi un Natale sereno?

«Predisporre un budget per i regali, confrontare i prezzi tra i vari punti vendita e consultare il listino prezzi dei negozi online. Diffidare dai regali contraffatti e concentrarsi sulla qualità».

Quali saranno i prodotti natalizi più colpiti dall’inflazione?

«I prodotti alimentari tipici del Natale: +12,3% rispetto allo scorso anno, sulla spinta anche degli aumenti registrati sui prezzi di molti prodotti e materie prime. Ad aumentare sono anche i costi degli alberi sintetici per decorare la propria abitazione (+15,9%) e degli addobbi natalizi (+3,5%)».

E per quanto riguarda i regali?

«Seppur i prezzi di molti prodotti e servizi siano lievitati notevolmente e molte famiglie siano in difficoltà economica, molti cittadini riminesi non rinunceranno del tutto ai regali di Natale, specialmente quelli dedicati ai più piccoli. Per quanto riguarda gli orientamenti in tema di regali, la scelta si basa principalmente sul criterio dell’utilità e sul costo. Tra i doni più richiesti rimangono gli articoli tecnologici e i “regali food”: vini, formaggi, prodotti tipici e creazioni culinarie home made (marmellate, biscotti, liquori aromatizzati, ecc), ma anche corsi di cucina, percorsi degustazione e kit per cene all’altezza di ristoranti stellati».

Per quanto riguarda i mesi successivi invece, ci sono speranze di miglioramento della situazione economica?

«Secondo le stime da parte del nostro Osservatorio, si prospetta una crescita del 5,6 % del prodotto interno lordo nazionale e questo può incentivare l’occupazione. Tuttavia, il problema di fondo è la precarietà della situazione lavorativa attuale: posti di lavoro precari, non strutturali, non indeterminati» (MARTINA CAMPIDELLI).

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