Fallimento Icot, Camorani e Morgagni scelgono il patteggiamento

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Il processo per il fallimento della Icot e delle società satellite si è concluso con il patteggiamento della condanna a 2 anni complessivi per Giuseppe Camorani e a 1 anno e 4 mesi per Ellero Morgagni, rispettivamente procuratore speciale e amministratore di fatto, e legale rappresentante della Icot Spa, in periodi diversi della ditta, specializzata nella realizzazione di infrastrutture per reti telefoniche radiomobili, telematiche e per la distribuzione di energia elettrica.

Il fallimento e le accuse

Il Tribunale di Forlì aveva dichiarato nel febbraio 2017 il fallimento della ditta Icot Spa, capogruppo di Icot che comprende anche Icot Engineering e Icot Tec già fallita nell’agosto 2016, con sede legale a Tivoli. I due imputati erano accusati di bancarotta fraudolenta per distrazione e di bancarotta per ritardato fallimento. Debiti per svariate decine di milioni che secondo l’accusa erano stati aggravati dai comportamenti dei vertici della società.

Un nome importante sia per l’economia quella dell’Icot, che poteva contare su tre sedi operative a Roma, Pesaro e Forlì, e anche per la pallavolo visto che era lo sponsor della squadra di volley femminile negli anni ruggenti della serie A.

Il processo

Due i processi che hanno vista coinvolta la società: a Tivoli dove hanno sede le due consorelle e a Forlì dove ha sede la Icot Spa. Il processo si è concluso davanti al giudice per le udienze preliminari Maurizio Lubrano. L’inchiesta forlivese era stata portata avanti dal sostituto procuratore Francesca Rago. Il patteggiamento è stato raggiunto dopo un accordo di transazione anche con la curatela fallimentare. Il gruppo già a Tivoli erano stato sottoposto a processo per la mancata consegna dei libri e delle scritture contabili in modo da ricostruire patrimonio e movimento degli affari, oltre alla dissipazione dei beni societari, dalla vendita di azioni di altre società e partecipazioni in altre società che vedevano coinvolto Giuseppe Camorani. Secondo l’accusa, poi dal 2002 al fallimento, ad aggravare la posizione c’erano i pagamenti a favore o per conto della società capogruppo Icot e Icot Engineering, nonchè manovre contabili per procurare un ingiusto profitto a Camorani. Un giro di soldi che distraevano dalla società la somma di decine e decine di milioni di euro. A processo con Giuseppe Camorani, difeso dall’avvocato Max Starni, coinvolto in entrambi i procedimenti, Ellero Morgagni, difeso dall’avvocato Giordano Anconelli, convolto solo nel filone forlivese. Una crisi della società scoppiata già nel 2013, ma che si prolungata con passaggi di crediti e debiti tra le società.

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