Sanità, a Castel Bolognese decentrati interventi chirurgici minori

Più servizi sanitari sul territorio. Ieri pomeriggio i sindaci della vallata del Senio hanno incontrato pubblicamente il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori e Raffaele Donini assessore regionale alle politiche per la salute. L’incontro, centrato sulla sanità nella vallata del faentino che comprende i quattro comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme, Castel Bolognese e Solarolo, è stato occasione per presentare la carta dei servizi della Casa della salute di Castel Bolognese e i lavori che andranno a migliorarla, trasformandola il Casa della Comunità. In pratica si tratta del primo sottolivello (hub) del presidio di riferimento che è Faenza, nel cui distretto, secondo il programma di sviluppo territoriale si avrà appunto l’hub castellano e tre spike negli altri comuni considerati. Il tutto rientra nelle politiche sanitarie regionali per avvicinare i servizi ai cittadini, incentivando le prestazioni di prossimità che possono arrivare anche agli interventi chirurgici (quelli più semplici) e comunque ad una rete ambulatoriale specialistica spalmata nel territorio, soprattutto per quanto riguarda le cronicità, il diabete, la cardiologia, gli screening di primo livello, la diagnostica di base. Ciò dovrebbe alleggerire anche i flussi al pronto soccorso. Il concetto base inverte la rotta di quanto predicato in precedenza con l’accentramento: in questo caso si trasportano i servizi vicino al paziente e non viceversa. Si è parlato ovviamente di investimenti soprattutto sull’ex ospedale castellano che sarà uno dei primi esempi di Casa della Comunità in Regione. Saranno di due tipi: il primo (i lavori sono già in corso) prevede un quadro economico complessivo di 340mila euro e un cronoprogramma con termine nel primo semestre di quest’anno dopo adeguamenti all’antincendio, restauro, ripristino impianti, risanamenti, finiture, controsoffitti e pavimenti. Altri 100mila euro sono destinati a lavori similari, però provengono dal Pnrr: è terminata la progettazione esecutiva ed è stato acquisito il parere favorevole della Soprintendenza. I lavori saranno affidati entro giugno. Tra gli interventi il sindaco di Solarolo, Stefano Briccolani, ha chiesto «chiarezza in merito all’accessibilità e all’informazione sulle prestazioni erogate: c’è chi non sa cosa offriamo». Il sindaco di Casola, Giorgio Sagrini ha rimarcato che «avere servizi sanitari adeguati in zona decentrata e montana contrasta anche lo spopolamento». Donini ha sottolineato che «dopo la pandemia la Regione è tornata ad essere attrattiva per la qualità e offerta», mentre Carradori ha sostenuto «il passaggio in atto da una sanità di tipo economico, da cui il precedente taglio dei medici, ad una sanità più rivolta al paziente e alle esigenze». Tutti hanno indicato nella prevenzione il miglior strumento per migliorare la qualità di vita.