Quadruplicamento linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese, lamentele e malumori

E’ una delle opere ferroviarie più importanti degli ultimi decenni in Italia. Il progetto del quadruplicamento della Bologna-Castel Bolognese è faraonico, ma anche inevitabile, considerato il traffico non più sostenibile, sia nel nodo di Bologna, sia sulla Bologna-Rimini, dove transitano circa 180 treni al giorno e non vi è più spazio, ormai nemmeno per le manutenzioni notturne.
Stesso discorso per quanto riguarda la Castel Bolognese-Ravenna, un collegamento fondamentale per il traffico merci proveniente e diretto al porto e allo scalo di Lugo.
Si tratta di alleggerire l’effetto imbuto rappresentato dalla convergenza di linee da tutte le direzioni su Bologna. La nuova ferrovia fa alzare i toni delle discussioni e le preoccupazioni sono all’ordine del giorno a Solarolo, dove il progetto andrà ad impattare sul territorio più che altrove, vista la complessità e l’imponenza delle opere necessarie alle connessioni della nuova linea ad Alta velocità-Alta capacità (Av-Ac) con le linee storiche Bologna-Rimini e Castel.Bolognese-Ravenna.
Le interconnessioni cadono proprio nel comune. Ci si aspettava qualche chiarimento ai cittadini a livello istituzionale, ma non è emerso più di tanto, anzi nessuno ha ancora spiegato il complesso sistema infrastrutturale che sorgerà tra l’autostrada A14 e il paese. Sono previste osservazioni fino al 28 gennaio 2025, ma se pochi hanno capito, si fa fatica a produrre proposte, tese a mitigare i contrasti con il paesaggio e le ripercussioni sugli abitanti: espropri, viabilità stradale, sviluppo artigianale, residenziale e industriale.
Nell’ultimo Consiglio comunale era stata chiesta la formazione di una commissione per seguire la vicenda, bocciata dalla maggioranza, ma ciò non ha evitato la sete di notizie da parte della popolazione, tant’è che ci si è organizzati per un incontro all’Oratorio dell’Annunziata, l’8 gennaio, quando sarà invitato Alessandro Fontanelli a presentare l’ipotesi di progetto con l’ausilio di un plastico “concettuale” realizzato da alcuni amatori sulla traccia del disegno reperibile nel sito di Rfi.
Fontanelli è un regista che da anni collabora con le Ferrovie e che recentemente ha ricevuto il primo premio a un importante concorso a Montreal in Canada con un filmato sul funzionamento dell’Alta velocità in Italia. Tralasciando tutte le questioni tecniche - molto complesse e che hanno impegnato gli ingegneri ferroviari per oltre 10 anni, visto che dovranno interagire linee storiche e moderne diversamente alimentate dal punto di vista elettrico – la questione che più riguarda la popolazione è quella infrastrutturale.
«Il doppio binario Av-Ac correrà in sopraelevata su piloni alti anche 12 metri, quasi in parallelo all’A14, ed entrerà in territorio di Solarolo – spiega Fontanelli – scavalcando l’A14 bis ad ovest del paese. Qui inizierà il cosiddetto “sfiocco”, ossia tutto il sistema di mega-strutture inerenti le interconnessioni. Mentre la linea Av- Ac proseguirà dritta fino a sud-est di Solarolo, terminando all’altezza dell’Autogrill sull’A14, dalla zona ad ovest di Solarolo, sempre in sopraelevata si dirameranno due binari che andranno ad innestarsi sulla Castel Bolognese-Ravenna poco prima della stazione (a sud della stessa): i binari si abbasseranno in dolce declivio fino a portarsi all’altezza della linea storica e sarà possibile solo andare o provenire da Ravenna. Sempre ad ovest del paese partiranno poi altri due binari che porteranno il traffico sulla Bologna-Rimini andandola ad intercettare dopo la stazione (lato est) ma prima del ponte sul Senio: si potrà andare o provenire solo da Rimini. Qui la bretella di connessione resterà sopraelevata, perché dovrà scavalcare l’A 14 e si immetterà nel punto dove anche la linea Bologna-Rimini scorre già alta sul terrapieno di ingresso al ponte sul Senio».
La fascia di superficie che occuperà il nuovo complesso richiede cantieri su centinaia di ettari, ora agricoli, dove ci sono case rurali, aziende con dipendenti e parecchie strade. Molto finirà sotto i ponti ferroviari. Perciò si temono grandi disagi e ripercussioni. Un danno ingente insomma per superare il quale molti non ritengono sufficienti i risarcimenti legati agli espropri.
«Se non si potrà incidere sul progetto, almeno che vi sia una contropartita di benefici nei confronti dei solarolesi – pensano in tanti -: opere di compensazione, ristrutturazioni, una circonvallazione, ma sta venendo avanti anche una richiesta particolare e interessante: che almeno le ferrovie si impegnino ad assumere giovani del luogo nei prossimi decenni».