Per il racket delle camere mortuarie tra Faenza e Lugo pene complessive per 26 anni

Faenza
  • 17 ottobre 2025

Patteggiamento e rito abbreviato: questa la strada scelta dalla gran parte degli imputati coinvolti a vario titolo nel procedimento per associazione per delinquere, corruzione, peculato e truffa nell’ambito del cosiddetto racket delle camere mortuarie di Faenza e Lugo. Il giudice per l’udienza preliminare Corrado Schiaretti ha stabilito pene (in gran parte sospese) per un ammontare complessivo di circa 26 anni: in tre hanno patteggiato due anni, in undici un anno e mezzo, altri tre un anno. Per coloro che hanno optato per il rito abbreviato le pene più pesanti arrivano, in due casi, a due e tre anni, mentre per altri sei vanno da un anno e due mesi a un anno e tre mesi. Sette, invece, le assoluzioni.

Sei società attive nel settore mortuario sono state condannate a una sanzione pecuniaria di 10.506 euro. Tre, invece, i “non luogo a procedere” pronunciati nei confronti di altrettante ditte. E, sempre per rimanere sul versante economico della vicenda processuale, i soggetti ritenuti colpevoli in rito abbreviato dovranno risarcire le parti civili con un totale di 16mila euro da versare all’Ausl Romagna e 4.174,50 euro all’azienda Zama Onoranze Funebri, la cui segnalazione innescò le indagini che nel 2022 portarono alle prime misure cautelari. I patteggiamenti, invece, frutteranno ad Ausl 5mila euro e a Zama 3mila: chi ha scelto questa via, infatti, ha già risarcito le parti offese con cifre che il giudice ha ritenuto congrue.

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