Omicidio di Ilenia Fabbri, l'accusa: "Ergastolo da confermare per Nanni e Barbieri. Modalità disumane da film di Tarantino"

È iniziato alle 9.45 il processo in secondo grado per l’omicidio di Ilenia Fabbri. Presenti entrambi gli imputati, seduti a circa 15 metri l’uno dall’altro nelle due gabbie dell’aula davanti alla corte d’appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore: Claudio Nanni, ex marito della vittima, accusato di essere il mandante del delitto, e Pierluigi Barbieri, sicario reo confesso, sono stati condannati all’ergastolo in primo grado dalla corte dassise di Ravenna.
Dopo circa un’ora e mezza di requisitoria il sostituto procuratore generale Antonella Scandellari ha chiesto la conferma dell’ergastolo nei confronti di Claudio Nanni e Pierluigi Barbieri, condannati in primo grado per l’omicidio della 46enne faentina Ilenia Fabbri, assassinata la mattina del 6 febbraio nella casa in cui viveva, in via Corbara a Faenza.
Sulla posizione dell’ex marito della vittima, ritenuto mandante del delitto, si sono soffermate le ultime parole del pg: “Nanni ha iniziato a uccidere la moglie prima del 6 febbraio 2021. Ha iniziato con privazioni economiche. La donna era ben consapevole, conscia dei suoi diritti e non ha rinunciato a farli valere legalmente, non solo per sè ma anche per la figlia. Il movente di Nanni, tanto banale quanto logico, era di togliere di mezzo la moglie per cessare il mantenimento anche della figlia, e infine vendere la casa”.
Quanto al killer reo confesso, ha chiesto il rigetto della richiesta avanzata dalla difesa di perizia psichiatrica: “Barbieri si è prestato a uccidere la Fabbri, persona che non gli aveva fatto nulla e che conosceva seppur sommariamente, solo per denaro. Questa è la verità”.
Ricostruendo la dinamica dell’omicidio, “non sintomo dì anormalità psichica”, il pg si è soffermata sulle modalità “feroci, brutali, disumane”, simili “a un film di Tarantino, senza mai un passo indietro, mai un ripensamento, solo un crescendo di furia”.