Conigli, uccelli e pesci rossi, i padroni abbandonano gli animali nei parchi di Faenza

Faenza

FAENZA. Un triste e deprecabile fenomeno, espressione di inciviltà e barbarie, esplode in tutta la sua crudeltà al parco Bucci e in alcuni casi anche al parco della Rocca. Si tratta del fenomeno dell’abbandono di animali, di cui le cronache si occupano soprattutto in estate per quanto riguarda cani lasciati in autostrada per liberarsene durante le ferie. Ma gli episodi riguardano tutte le specie e ogni stagione è buona.

Animali lasciati nei parchi

I due parchi faentini stanno infatti registrando in questo periodo, un picco di abbandoni con frequenza quasi giornaliera: conigli, cavie, criceti, inseparabili, calopsitte, cocorite, canarini, bengalini e perfino pesci rossi. «Nelle ultime 48 ore – spiega il veterinario Fabio Dall’Osso – abbiamo trovato tre conigli, di cui due sono stati catturati con difficoltà dai volontari, mentre il terzo è sfuggito finendo poi, nel corso notte, per essere sbranato pare da un gatto». Non solo: ha destato compassione il recente abbandono di ben 9 cocorite, di cui due non sopravvissute. «Alcuni frequentatori – continua il veterinario - ci hanno informato che, presso l'ingresso di via Marozza erano presenti parrocchetti ondulati (comunemente chiamati cocorite). Ci siamo recati sul posto e ne abbiamo trovati sette ancora in vita e due, purtroppo, già morti. Tutti gli esemplari risultano affetti da muta francese, una malattia virale non pericolosa per l'uomo e per gli altri animali, il cui principale sintomo è un'alterazione del piumaggio con conseguente incapacità di volare. E’ quindi probabile che il proprietario se ne sia accorto e quindi disfatto per questo motivo. In mancanza di un nostro intervento sarebbero tutti rapidamente morti per il freddo o la mancanza di cibo. Abbandonare un animale, indipendentemente dalla specie e dal luogo prescelto significa nella stragrande maggioranza dei casi, condannarlo a morte certa, che giungerà per fame, sete, predazione di altri animali o impatto contro veicoli. Viene esposto ad indicibili sofferenze: chi abbandona non libera l’animale, ma se ne sbarazza frettolosamente condannandolo ad una fine atroce».

Come evitare gli abbandoni

I recenti episodi sono particolarmente sgradevoli poiché la gestione del parco, affidata all'associazione Piccola Oasi Lilly e i vagabondi combatte la piaga degli abbandoni fornendo un servizio ai cittadini «chiunque non vuole più un animale può rivolgersi a noi che possiamo aiutare a risolvere il problema, oppure fornire indicazioni utili su dove ricollocarli o, in alternativa, provvedere al ritiro gratuito». Tale iniziativa, fortemente innovativa e notevolmente impegnativa, serve proprio per prevenire l'abbandono non solo nei parchi ma sull'intero territorio del Comune di Faenza, uno dei pochi in Italia a fregiarsene, e riguarda esemplari appartenenti alla fauna italiana ed esotica, animali d'affezione non convenzionali, esclusi quindi cani, gatti e animali domestici da reddito. Il numero da fare è 334 8757376.

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