Escursionisti romagnoli travolti dalla valanga in Val D’Aosta, chiusa l’indagine

Faenza

L’escursione fu effettuata in condizioni ritenute troppo rischiose sia per il percorso scelto che per l’orario. Ragioni che, come già delineato dalla perizia tecnica disposta, hanno fatto emergere profili di “negligenza, imprudenza e imperizia” in capo a organizzatori e istruttori, a loro volta sorpresi dalla valanga che il 7 aprile scorso travolse un gruppo di escursionisti romagnoli sul Col Chamolè, in Val D’Aosta, nel corso di un’uscita organizzata dalla scuola “Pietramora” del Club Alpino Italiano (composta dalle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini) nell’ambito di un corso avanzato di scialpinismo. Alcuni di loro furono solo lambiti dalla slavina, altri tre vennero travolti ma riuscirono a sopravvivere mentre due di loro, Roberto Bucci, 28enne di Faenza, e Carlo Dall'Osso 52enne di Imola, persero la vita.

Una vicenda per la quale la Procura di Aosta ha notificato ai sei indagati (Vittorio Lega, 48 anni di Imola, istruttore Cai di sci alpinismo e direttore del corso, Leopoldo Grilli 44enne imolese, Alberto Assirelli, 50enne di Ravenna, Paola Marabini, 57enne di Faenza, Giacomo Lippera 46enne originario di Chiaravalle in provincia di Ancona ma residente a Rimini e Matteo Manuelli, imolese di 43 anni) l’avviso di conclusione indagini.

Il sostituto procuratore Eugenia Menichetti, che ha coordinato le attività della Guardia di finanza di Entrèves e disposto la perizia tecnica acquisita agli atti in incidente probatorio, ha contestato i reati di omicidio e disastro colposi in concorso. Ora i sei avranno una ventina di giorni a disposizione per produrre memorie difensive, chiedere di essere nuovamente sentiti o effettuare ulteriori atti d’indagine. Trascorso tale termine, la Procura valuterà se chiedere al Gup il rinvio a giudizio o se avanzare richiesta di archiviazione.

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