Maltempo. Assemblea Emilia-Romagna accende il countdown per il collasso del clima

Faenza

BOLOGNA. L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna accende il monitor con il display dell'orologio climatico. Lo schermo è installato all'ingresso della sede di Viale Aldo Moro 50. Già inserito nella home page del sito istituzionale dell'Assemblea, l'orologio climatico indica quanto tempo resta (se non si limitano le emissioni inquinanti) all'aumento della temperatura globale di oltre 1,5 gradi Celsius, ovvero il limite oltre il quale gli effetti del surriscaldamento sono considerati irreversibili per l'uomo e il Pianeta, così come previsto dagli Accordi di Parigi. Lo scopo dell'iniziativa - promossa da Silvia Zamboni, vicepresidente dell'Assemblea legislativa, e Silvia Piccinini, presidente della commissione Statuto, e condivisa dall'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa - è sensibilizzare le coscienze e fornire un contributo concreto per accrescere la consapevolezza rispetto all'emergenza climatica in atto e per incentivare comportamenti e scelte responsabili e sostenibili. "In questi giorni le piogge incessanti, che hanno provocato danni ingenti in Emilia-Romagna, e il lungo periodo di siccità che le ha precedute- afferma Zamboni- hanno confermato che i cambiamenti climatici sono già in atto e in grado di colpire e fare danni enormi. Anche come Assemblea legislativa siamo chiamati a prendere provvedimenti in grado di contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e di rendere la nostra regione resiliente all'emergenza climatica". 

 Gli esperti, aggiunge Piccinini, "ci dicono che il surriscaldamento globale purtroppo corre più veloce nella nostra regione e l'ennesima riprova l'abbiamo avuta in questi giorni con la drammatica alluvione che ha colpito gran parte del nostro territorio. Spero che questo orologio possa sensibilizzare e spronare ancora di più chi, anche oggi, fa finta di non capire che il nostro futuro è legato indissolubilmente a quello del nostro pianeta. Non abbiamo più molto tempo se vogliamo per davvero evitare un punto di non ritorno".

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