Le perle della Faenza segreta da riscoprire in 13 tappe

Un imponente edificio che difficilmente passa inosservato lungo viale Stradone, i cui contenuti, però, sono ignoti alla maggior parte delle persone e riservano sorprese ora svelabili. Si tratta del Seminario Pio XII, che a 70 anni dalla sua costruzione potrà essere ammirato nei suoi spazi più nascosti grazie alle visite guidate della Pro oco. Il Seminario sarà sabato la prima tappa dei tour organizzati dall'associazione faentina: tredici in tutto fino al 13 giugno dedicati ai piaceri della scoperta e della conoscenza in luoghi spesso di difficile accesso, talvolta di proprietà privata, o comunque di interesse artistico, culturale e turistico. Oltre al Seminario sono previste visite alla chiesa di San Maglorio, chiusa da oltre vent'anni (il 20 e 21 aprile), alla villa San Prospero e ai suoi giardini (4 maggio), tristemente noti per essere stati il quartier generale delle brigate nere, chiusi per anni a causa di questioni ereditarie. Altri appuntamenti interessanti saranno alla Pinacoteca il 23 marzo, al Museo Diocesano il 6 aprile, al Palazzo San Giacomo (trasferta a Russi il 7 aprile). E poi l'11 maggio a Castel Raniero, il 18 maggio a Prada, chiesa e giardini incantati, il 6 e 13 giugno alla scoperta degli angoli nascosti di una Faenza inaspettata. Il 25 maggio si terrà invece la gita della Pro Loco che probabilmente avrà comeL destinazione Galeata per visitare il museo e la chiesa di Sant’Ellero, strettamente connessa con Faenza. Venendo alla prima tappa in programma sabato alle ore 15, il focus sarà su un edificio voluto dal vescovo Battaglia e progettato dall'ingegnere Dante Fornoni di Bergamo, città di origine del vescovo. Alla realizzazione hanno contribuito artisti faentini, quali i ceramisti Pietro Melandri e Riccardo Gatti, il pittore Roberto Sella e Angelo Molignoni, che creò le lampade in rame. I muratori erano di Granarolo Faentino e il direttore dei lavori, Giovanni Antenore, diventò poi ingegnere capo del comune per 32 anni. La chiesa, tutta da scoprire, offre suggestioni bizantine con oro e mosaici inaspettati. Il chiostro, la biblioteca, la gradinata in travertino sono altri pregevoli particolari. Inoltre pochi sanno degli otto grandi medaglioni sulla facciata raffiguranti i santi e i beati legati alla città di Faenza: il beato Bertoni, San Terenzio, San Pietro, San Pier Damiani, San Carlo Borromeo, San Savino, Santa Umiltà, Sant’Emiliano e il beato Nevolone. A introdurre i contenuti delle visite sono intervenute le guide turistiche Sandro Bassi ed Elisa Succi, insieme al presidente della Pro Loco Paolo Giorgi e all’assessora Simona Sangiorgi ,che ha voluto rimarcare «il ruolo fondamentale nella promozione turistica delle guide autorizzate: sono loro che con professionalità e competenza forniscono informazioni divulgative affinché i partecipanti possano diventare essi stessi promotori».

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