Incendio Faenza, cinque persone al pronto soccorso per irritazioni

Faenza

FAENZA. Tra domenica e lunedì sono stati cinque gli accessi al pronto soccorso “riferibili a pazienti con sintomi irritativi o infiammatori ascrivibili alle conseguenze dell’incendio”. Lo riporta un comunicato congiunto di Arpae e Usl che ritengono tale numero “estremamente ridotto” tanto da giustificare un “ragionevole ottimismo”. Si tratta di sintomatologie irritative a gola, occhi e vie respiratorie come può accadere dopo qualsiasi tipo di incendio, sintomi che in tanti hanno accusato in questi giorni, pur non rivolgendosi al pronto soccorso. Preoccupano invece i valori della diossina, i cui sintomi non sono mal di gola o irritazioni, ma possono rivelarsi anche dopo decenni. I valori comunicati martedì, riferiti al congenere più tossico (Tcdd), risultano pari all’1,3% nel suo massimo. Seppure in misura minimale rappresentano un rischio, ridotto comunque se limitato nel tempo. Si tratta di valori molto più bassi rispetto ad analoghi disastri ambientali - a Bruzzano 80,9; a Pomezia 77,516; a Corteolona 11,900; a Reggio Emilia (33,777 - ma non del tutto rassicuranti, perché oltre le soglie stabilite dall’Oms dell’1%. Nella popolazione permangono dubbi, fomentati da un poco piacevole rumors catastrofista sui social.

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