Faenza verso le elezioni, Bertozzi: «Disponibile a candidarmi a sindaco ma con tutto il centrodestra»

Faenza
  • 28 ottobre 2025

«Sono disponibile a candidarmi a sindaco, ma solo in una coalizione guidata da una civica che ottenga il sostegno dei principali partiti di centrodestra»: dopo il lungo silenzio seguito alla fuoriuscita da Fratelli d’Italia e dal Consiglio comunale, Stefano Bertozzi rompe gli indugi e si dice pronto a correre per la carica di primo cittadino. Sabato sera la prima sortita pubblica, durante la presentazione del libro “Non volevo fare il sindaco” di Marco Mastacchi: oggi Bertozzi torna sul tema definendo gli estremi della sua candidatura.

«Da diversi ambienti che mi sono vicini è venuta fuori la volontà di costruire una squadra civica, a servizio della città, e mi hanno chiesto di esserne a capo. Dobbiamo provare a vincere davvero e scalzare l’amministrazione di centrosinistra e l’unico modo è avere un progetto unitario nel centrodestra».

Il primo scoglio potrebbe essere rappresentato dall’atteggiamento di FdI, il partito da cui Bertozzi se ne è andato dopo le elezioni regionali, in polemica con la direzione provinciale: «Sono uscito per diversità di vedute sul modo di gestire alcune partite, che però non riguardavano nello specifico la città. Per me non c’erano le condizioni per rimanere nel Ravennate, ma a livello nazionale mi riconosco ancora in Fratelli d’Italia. A me, però, non interessano le beghe di partito, per il bene di Faenza sono disposto a mettermi in gioco, quanto a Fratelli d’Italia credo abbia due alternative: farne una questione personale e dirmi di no a prescindere, oppure nel merito e spiegare il perché delle loro scelte. Ma se nel partito c’è chi pensa che sia più importante attaccarmi invece di cercare di vincere, dovrebbero renderne conto anche agli elettori».

Alla finestra, intanto, c’è Gabriele Padovani di Area Liberale, il primo ad avere annunciato la propria candidatura nel bacino del centrodestra per le amministrative del 2026. Tanto che ora, tra gli avversari di Pd e “campo largo”, pare che il traffico cominci a farsi intenso: non a caso ieri Andrea Liverani ha avanzato l’ipotesi di primarie per decidere il cavallo su cui puntare nell’attuale opposizione: «Ho stima di Padovani e con lui ho un ottimo rapporto - commenta Bertozzi -. Quanto alle primarie, non le vedo come un ostacolo, ma per quello che mi riguarda, nel caso, occorrerebbe sedersi al tavolo con tutti i partiti dell’area».

Qualora la candidatura andasse in porto incassando il sì di Lega, Forza Italia e FdI, Bertozzi ha già le idee chiare sulle priorità da inserire nel programma: «Il tema dei temi è la messa in sicurezza post alluvione - spiega -. Siamo troppo indietro. Credo che nella prossima giunta sia necessario inserire un assessore alla ricostruzione e alla difesa del territorio, un tecnico esperto che magari venga dal mondo dei comitati, in grado di rapportarsi in maniera forte con Regione e Autorità di Bacino. Non si può continuare a vivere con questa spada di Damocle sul capo. E poi andrà reso più efficiente il bilancio, a cominciare dalla parte corrente e da una riorganizzazione delle partecipate come Faventia Sales. Ma anche la vicenda Asp continua a pesare».

Infine, il capitolo delle grandi opere: «Spesso si è sentito ragionare di “contenitori” quando ancora non si avevano le idee chiare sui contenuti: un esempio è il Palazzo delle Esposizioni, mentre il Podestà resta sottoutilizzato e i Servi sono ancora un interrogativo. Negli anni da consigliere ho messo in difficoltà l’amministrazione come non accadeva da tempo: ora andare a sfidarli con una lista civica mi darebbe più indipendenza».

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