Faenza, vendemmia: quantità di poco inferiore all’anno scorso, gradazione buona

Faenza
  • 04 ottobre 2024

Dal punto di vista agricolo la perturbazione «è arrivata con la vendemmia ormai ai titoli di coda» spiega il presidente della Coldiretti Nicola Dalmonte. In pratica il grosso della raccolta si era conclusa prima dell’ondata di maltempo, a parte qualche piccola partita “di pochi quintali”.

La quantità di uva è stata leggermente inferiore allo scorso anno mentre «la gradazione si è mantenuta buona» ha aggiunto Dalmonte che in merito alla stesura di un bilancio complessivo sulla stagione rimanda alla prossima settimana.

Restano un problema legato agli eventi climatici i danni alle aziende e agli impianti: ci sono state ancora piantagioni devastate: vigneti, frutteti, orti e serre. Molti hanno perso fiducia e speranza: non vi sono più i numeri produttivi di cinque dieci anni fa «e questo, in parte, per responsabilità proprio del cambiamento climatico – chiosa Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo -. Con l’aumento delle temperature e l’irregolarità delle piogge che impattano sempre più sui vigneti, richiedendo nuovi approcci agronomici e tecnologie».

Confeuro per il futuro ritiene necessario «innescare un percorso politico-istituzionale realmente virtuoso e proteso al contrasto del riscaldamento globale». E va impedito «il fenomeno dell’abbandono dalle giovani generazioni in cui deve tornare la passione per la terra e il vino, grazie a progetti formativi, incentivi all’imprenditorialità agricola e ad una crescente sensibilità verso la sostenibilità».

Altro tema fondamentale a cui si guarda per rilanciare l’agricoltura vitivinicola è il potenziamento dell’enoturismo: «Una risorsa sempre più strategica per i territori e le economie locali». Sarà importante «raccontare la cultura e la tradizione vitivinicola, riaprire le cantine, rilanciare le esperienze enoturistiche, che spaziano dalle degustazioni ai tour tra i vigneti, renderle sempre più immersive, sostenibili e in grado di offrire un forte legame con la cultura della terra».

La vendemmia in un simile panorama potrebbe rappresentare non solo una sfida produttiva, ma anche un momento propizio per rafforzare il legame tra territorio, comunità, innovazione, turismo e sostenibilità. F.D.

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