Faenza, un videogioco per attirare nuovi visitatori in pinacoteca

Gli indiziati sono Arsenio Lupetto, Elsa The Frame, Gaia Rubens e Robin Odor. Uno di loro, le cui sembianze sono quelle dei cartoon, ha commesso un furto in Pinacoteca e occorre scoprire chi è stato. Niente di drammatico però, è solo un gioco, anzi un videogioco, ideato nell’ambito del progetto legato ad un bando ministeriale ancora nel dopo Covid “Dal Museo alla Città: la Pinacoteca di Faenza per il rilancio turistico del territorio”.
Nello specifico l’obiettivo è di incuriosire e coinvolgere i visitatori più giovani attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali, al fine di promuovere una fruizione ampia e trasversale del patrimonio artistico.
L’idea è stata messa a punto dallo staff della Pinacoteca e da Indici Opponibili, realtà con una consolidata esperienza nel campo della digitalizzazione di musei e beni culturali, tra cui spicca il videogioco educativo realizzato per il Museo Egizio di Torino.
Nel caso di Faenza il videogioco si chiama “Operazione Gilda”, acronimo di Grandi e illustri ladri d’arte, un collettivo immaginario di sofisticati criminali specializzati nel settore delle opere d’arte.
Al format si accede durante la visita, inquadrando con lo smartphone i qr code vicino alle opere e procedendo come in una caccia al tesoro: si sarà indirizzati attraverso meccanismi narrativi e interattivi, indizi, enigmi e suggerimenti alla scoperta del ladro e contestualmente si potrà approfondire la conoscenza delle opere esposte. Insomma un pretesto ben congeniato per muoversi fra le sale ed entrare in relazione diretta con il patrimonio della raccolta artistica. Al termine del gioco, chi risolverà il caso riceverà un piccolo omaggio a ricordo dell’esperienza.
L’iniziativa è disponibile da ieri, giorno della presentazione, alla quale sono intervenuti il sindaco Massimo Isola, la dirigente del settore cultura Benedetta Diamanti e i referenti di Indici Opponibili.
Il sindaco ha rimarcato che «le risorse per l’intervento rientrano in un più ampio plafond di fondi intercettati per la modernizzazione della Pinacoteca: sicurezza, digitalizzazione, infrastrutture, In questo caso si è guardato al dialogo con le generazioni future, in linea con le nuove traiettorie che i musi adottano».
Benedetta Diamanti ha riferito della «difficoltà riscontrata per trovare un punto di equilibrio nella realizzazione dell’app, vista la contrapposizione fra il livello pop del gioco e gli alti contenuti della Pinacoteca. La sfida è stata di rendere interessanti le opere agli occhi dei ragazzi».
I progettisti di “Operazione Gilda” hanno inteso creare uno strumento di visita originale che si inserisce nel solco dell’intensa attività didattica del museo: ogni anno sono centinaia i bambini e ragazzi delle scuole accolti in visita. Nell’anno scolastico 2024/25 sono state ben 95 le classi arrivate, per un totale di circa 2.000 bambini, che spesso tornano in autonomia insieme alle famiglie.