Faenza, smantellati orti abusivi sul Lamone: "Alcune strutture erano praticamente delle abitazioni"

Faenza

Prosegue lo smantellamento delle costruzioni abusive sui due argini del fiume Lamone, operazione avviata circa un mese fa e giunta ora al giro di boa: gli interventi sull’argine destro sono sostanzialmente conclusi e il prossimo passo riguarderà quindi il lato sinistro del corso d’acqua, dove si proseguirà fino ad arrivare al depuratore di Formellino. Sarà proprio questa la porzione più complessa dei lavori, che sono stati finanziati dalla Regione con 100mila euro e vengono seguiti dall’ufficio ravennate dell’Agenzia di sicurezza territoriale e protezione civile. «A lato del depuratore – spiega Luca Ortolani, assessore all’Ambiente – nel tempo sono stati costruiti dei terrazzamenti abusivi che hanno modificato e intaccato la morfologia dell’argine. Questo comporta un problema di sicurezza idrica che può diventare terribilmente pericoloso: con i fenomeni meteorologici che vanno a intensificarsi e piene che possono assumere dimensioni importanti, l’argine rischia di non tenere». Per Ortolani, erano proprio quelle strutture che da anni proliferavano sugli argini il maggiore ostacolo alla tutela dell’ambiente: «Nella zona interessata non c’erano romantici orticelli di felliniana memoria, ma vere e proprie costruzioni abusive che occupavano ettari e ettari di terreno – chiarisce –. Sul lato destro abbiamo rinvenuto vere e proprie baracche che venivano usate anche come abitazione, ma anche cisterne interrate senza copertura, con il rischio che qualcuno annegasse nel caso vi fosse caduto dentro. Queste sono state dissotterrate e si è proceduto a livellare il terreno».

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