Faenza, rubata la bici a ragazzo disabile: appello per ricomprarla

Di furti di biciclette ne se ne registrano diversi in città, si potrebbe dire quasi quotidianamente, e ormai non farebbero nemmeno notizia, ma quello verificatosi il giorno di Pasqua non è solo l’ennesimo caso segnalato a Faenza. Già, perché la vittima in questo caso è un ragazzo 18enne affetto da una forma di autismo, che in quelle due bici sottratte da ignoti aveva trovato uno strumento per esplorare il mondo attraverso un percorso di autonomizzazione avviato con l’associazione Autismo Faenza Aps. I velocipedi sono stati rubati dalla rastrelliera collocata all’interno di un cortile condominiale: il furto è avvenuto probabilmente nella notte fra sabato e domenica, e solo nella mattina di Pasqua per il proprietario è stato possibile riscontrare l’amara sorpresa.
A raccontare l’episodio sui canali social è stata Marica, la madre del ragazzo. Per lei non si tratta del furto di due semplici biciclette: «Avete rubato due oggetti di valore affettivo indescrivibile che un ragazzo autistico chiamava per nome - ha scritto rivolgendosi direttamente ai responsabili del gesto -. Gli avete rubato la sua palestra dell'autonomia: se ne prendeva cura personalmente, con le sue capacità e grande forza di volontà. Gli avete rubato due importanti strumenti di lavoro: la bici viola ha un attacco per un rimorchietto con cui faceva la spesa e alcune consegne. Gli avete rubato due mezzi di trasporto utili che gli permettevano di girare ed esplorare la città in autonomia e sicurezza, ma soprattutto gli avete rubato la fiducia negli altri, che forse era il bene più prezioso di cui ha bisogno per vivere nel nostro mondo».
La gara di solidarietà è scattata immediatamente tra quanti sono rimasti colpiti dalla denuncia: decine le persone che si sono proposte di raccogliere offerte per regalare al ragazzo una nuova bicicletta. «In tanti vorrebbero mettersi in moto - conferma Cesare Missiroli, presidente di Autismo Faenza Aps -. Restano da definire le modalità, ma è possibile che parta una raccolta fondi dedicata. Per il ragazzo quelle bici rappresentavano un modo per allenarsi e uno stimolo all’autonomia: nel periodo natalizio aveva svolto con noi un servizio di distribuzione di panettoni ai nostri iscritti e stavamo pensando di coinvolgerlo in altre iniziative analoghe».