Faenza, progetto di recupero per la chiesa della Commenda

C’è anche la chiesa della Commenda tra i luoghi di culto della diocesi di Faenza-Modigliana - e in generale di tutta la Romagna - che si sono visti negare i finanziamenti Pnrr richiesti. Risalente al XII secolo, già a partire dal ‘200 la chiesa entrò a fare parte delle proprietà dei cavalieri dell’Ordine di san Giovanni di Gerusalemme, poi Ordine di Malta, che la gestirono attraverso commendatari. Tra questi, il più importante fu fra Sabba di Castiglione, che nella prima metà del ‘500 fece realizzare restauri e opere d’arte, tra cui l’affresco nel catino absidale, dipinto da Girolamo da Treviso.
Tutte caratteristiche, queste, che rendono la Commenda un patrimonio storico e culturale da preservare, anche perché le criticità che avevano motivato la richiesta di finanziamento tramite bando Pnrr sono ormai diverse. A descriverle è Elisa Bertoni, architetto che con l’ingegnere Marco Peroni già 5 anni fa aveva sviluppato un progetto per mettere in sicurezza l’edificio.
«Uno dei problemi principali – spiega Bertoni – è lo sbilanciamento del muro del loggiato che si affaccia su corso Europa. La parete sporge verso l’esterno rispetto al suo baricentro. L’inclinazione è dovuta alle spinte non contrastate della volta interna della chiesa, oltre a una situazione di regimazione delle acque non corretta verso tale porzione che, essendo esposta a nord, risulta maggiormente soggetta a ristagni e umidità».
Si tratta, naturalmente, anche di un problema di sicurezza, perché nella malaugurata ipotesi di un cedimento, esso andrebbe a ricadere proprio su corso Europa, con il marciapiede e la strada a una manciata di metri.
La seconda maggiore criticità riguarda invece il campanile, interessato da fessurazioni che lasciano intendere difficoltà strutturali anche per la volta, per la quale potrebbero subentrare un domani problemi di equilibrio strutturale.
«Il campanile non è a rischio di crollo – precisa Bertoni – ma l’attenzione è necessaria e bisogna sempre agire in anticipo».
Per la parete del loggiato, la soluzione potrebbe essere quella di inserire un sistema di travi e tiranti in acciaio all’interno del sottotetto, lasciando visivamente libera la navata centrale.
La proposta elaborata per il campanile, invece, prevede la sostituzione della rampa di scale interna con un traliccio di acciaio costituito da elementi verticali e diagonali: una vera e propria armatura interna che consentirebbe alla torre i necessari movimenti in caso di sisma.
A tali interventi si aggiungerebbe anche il ripasso totale del manto di copertura per evitare le infiltrazioni, anche queste sempre più frequenti. Interventi, quelli elencati, per i quali 5 anni fa era stato preventivato un costo di circa 500mila euro.
«Ma ora – spiega Bertoni – con l’aumento dei prezzi questa cifra verrebbe superata». Insomma, la speranza è che, Pnrr o no, si trovi il modo per finanziare i lavori necessari su una delle chiese di maggiore pregio storico e artistico del territorio faentino: «La Commenda – conclude Elisa Bertoni – ha bisogno di aiuto e non riuscire a darglielo sarebbe un dispiacere troppo grande».