Faenza, progetti per recuperare l'ex palazzo Inam di via Masoni

E’ chiuso da una ventina di anni ed è uno degli edifici in abbandono che più colpiscono l’immaginario collettivo per lo stato di progressivo declino in cui versa, non fosse altro per le dimensioni e per la storia che rappresenta.
E’ l’ex palazzo Inam di via Masoni, il palazzo della “Mutua” come si diceva un tempo: c’erano ambulatori specialistici, uffici, si doveva andare lì anche per cambiare il medico di famiglia. Come le vecchie scuole elementari, don Milani (in via Canal Grande), come la ex clinica Stacchini (in viale stradone), il palazzo di via Masoni è uno dei complessi cittadini di cui non si conosce il destino: una cattedrale vuota, che stride con la necessità di alloggi e che potrebbe essere al centro di una rigenerazione urbana interessante.
Interventi di riuso
Tanto più ora che l’Unione della Romagna Faentina ha pubblicato sul sito istituzionale un avviso di manifestazione di interesse per la segnalazione di immobili privati eventualmente disponibili ad essere sottoposti a interventi di riuso. Un censimento in pratica degli immobili privati disponibili. Ma basterebbe allargare lo sguardo e risulta evidente quanti edifici, ville, capannoni, ex fabbriche, siano inutilizzati e lasciati deteriorare, in attesa magari di qualche buon affare da parte dei proprietari, che non arriva, oppure soggetti a trafile burocratiche interminabili per motivi ereditari o fallimenti giudiziari.
Appetibile per investimenti
Ecco, in un quadro così vasto di situazioni simili il palazzo di via Masoni si distingue perché qualche interesse lo richiama. La proprietà Gimo lo annovera nel suo sito web tra gli edifici in vendita, descritto quale complesso a destinazione residenziale o direzionale costituito da fabbricato distribuito su quattro piani fuori terra, sovrastante terreno di mq. 987, ubicato in via Giuseppe Masoni n. 9”.
E specifica che «le norme di Prg ammettono il cambio di destinazione d'uso a residenziale a parità di volume». Adatto quindi a una rigenerazione urbana che può essere appetibile per un investimento di rilievo. Intorno al palazzo c’è movimento.
«Ci sono tanti interessati – riferisce l’assessore all’urbanistica Luca Ortolani - e non mancano i progetti: c’era l’idea di un ostello, e poi di ricavarne appartamenti o un centro direzionale (uffici), però nulla si muove a parte questo interesse evidente dai progetti».
Circola voce che vi sarebbe anche chi è interessato a ricavarne 14 appartamenti.
Restyling della stazione
Ebbene un’evoluzione verso un recupero potrebbe avvenire in concomitanza con i progetti di restyling della vicina stazione ferroviaria, soprattutto quando sarà attiva l’apertura ai treni a nord con un nuovo parcheggio su via Filanda Nuova.
A quel punto i posti auto in via Masoni, davanti al palazzo, ora utilizzati prevalentemente da clienti delle Ferrovie, potrebbero liberarsi per essere messi al servizio del complesso ex Inam, dando il via a qualcuno dei progetti che lo riguardano. Inoltre sarebbe interessante, vista la carenza di hotel in città un recupero in tal senso, considerata la zona priva di una simile struttura ricettiva.