Faenza, Persolino: il grande roseto apre al pubblico

Faenza

“Giardini aperti” la rassegna promossa dai Gruppi Fai Giovani nel mese di maggio vedrà protagonista domani e domenica il "Roseto Bazzocchi", dell'Istituto di Agraria Persolino-Strocchi.

Il giardino da quest'anno fa parte dei 600 luoghi considerati dal Fai di interesse paesaggistico, dopo che lo scorso anno fu inserito nelle “Giornate di primavera”. Un'altra apertura vi sarà poi venerdì 3 Giugno con visite guidate, organizzate dalla Fondazione Caldesi e dallo stesso Istituto dove ieri sono intervenuti i promotori delle iniziative.
Sabato 28 maggio vi sarà inoltre la premiazione del Concorso internazionale per nuove varietà da giardino e paesaggio: saranno elette le migliori nuove rose in diverse categorie, oltre alla rosa più profumata, quella preferita dal pubblico, la rosa degli studenti e sarà proclama la “Rosa Faventiae”, in onore della città.
Didattica e ricerca
Il roseto sul colle è diventato negli anni una splendida attrazione che non finisce mai di stupire gli amanti dei fiori e coloro che desiderano immergersi nello spettacolo creato da madre natura.
L’obiettivo principale è quello di abbinare la funzione didattico-dimostrativa ad un’attività di ricerca utile per incentivare il vivaismo locale e la sensibilità verso una paesaggistica sostenibile, ma occorre rilevarne anche le funzioni attrattive per un pubblico sempre più vasto di visitatori, come dire “romantici”.
Infatti «la rosa è un fiore simbolo, ricco di suggestioni letterarie e artistiche e questo è un luogo in cui è rappresentata a bellissima Italia» ha rimarcato Claudia Caterina Giuliani capodelegazione Fai di Ravenna, accompagnata nell’occasione da Enrico Bezzi (Fai Giovani) e da Alessandra Alberghi (Fai Faenza).
Oltre 1.200 piante
Su una superficie di un ettaro suddivisa in tre aree, sono ospitate circa 1.200 piante e un centinaio di varietà, alcune delle quali molto antiche come la Rosa Gallica Versicolor, detta Rosa Mundi, risalente al XII secolo. Altra rosa leggendaria è la Chapeau De Napoleon, trovata in un convento in Svizzera nel 1820, così chiamata perché i boccioli ricordano il cappello tricorno dell’Imperatore. La rosa Richardii invece pare risalire al 3000 a.C. essendone state trovate tracce nelle piramidi d’Egitto.

«Fu un gruppo di docenti che decise di realizzare questa collezione – ha ricordato Eraldo Tura presidente della fondazione Caldesi –: oltre a Raffaele Bazzocchi, dell’Università di Bologna, va dato merito all’ex preside Umberto Montefiori e ad Oscar Liverani ex presidente della Fondazione Caldesi».
Secondo l’attuale dirigente scolastico, Daniele Gringeri, «”Giardini aperti” offre una possibilità di visita ad una popolazione molto ampia (prenotazioni anche da Bologna, Ferrara, Rimini), mettendo in luce al tempo stesso una struttura scolastica molto radicata nel mondo agricolo».
Il sindaco Massimo Isola, affiancato dall’assessore Massimo Bosi ha parlato di “eventi che valorizzano uno spazio straordinario, permettendoci di intercettare pubblici nuovi: qui oltre alla bellezza c’è tutta una storia educativa e formativa».
Le visite
Le visite del Fai sono solo su prenotazione (www.fondoambiente.it/giardini-aperti), pochissimi i posti disponibili: si svolgeranno in gruppi il sabato pomeriggio dalle 15 alle 18 e la domenica mattina dalle 10 alle 13. Anche per il 3 giugno a partire dalle ore 15 occorre prenotarsi al sito www.persolinostrocchi.edu.it. La durata è di circa 45 minuti. Al termine si potranno acquistare i prodotti coltivati presso l’azienda agraria Persolino.

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