Faenza, nasce un nuovo gruppo consigliare

Si chiama “Progetto civico faentino” e ha come slogan “Lontano dalla politica, vicino alla città” il nuovo gruppo consigliare di opposizione formato dalla fusione di due formazioni già esistenti e tre consiglieri complessivi.
A sciogliersi per entrare in Pcf sono state le liste civiche “Insieme per cambiare”, già rappresentata da Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi, e “Per Faenza”, guidata da Massimo Zoli, che diventa capogruppo del nuovo schieramento.
Lo stesso Zoli ieri (giorno della fondazione) ha preso la parola a una presentazione affollata di simpatizzanti e altri esponenti politici tra i quali Roberto Petri (FdI) e Gabriele Padovani (Area Liberale).
Ad assistere anche il presidente del Consiglio comunale, Niccolò Bosi (espresso dalla maggioranza). Al prossimo consiglio comunale il neo gruppo proporrà un “ordine del giorno” sulla caratterizzazione di alcune rotatorie identificate, i cui progetti di addobbo “ristagnano”.
«La motivazione principale di costituire il Pcf – ha detto Zoli – è migliorare le nostre performance e quindi i risultati in Consiglio comunale, dando maggiore valore a una visione civica: non siamo politici di carriera, riverenti alle logiche di partito, ma cittadini che vogliono dare il loro contributo attraverso risposte veloci, decisioni, progetti e idee dettati da esigenze reali. Ci sono inoltre motivi organizzativi, perché in tre riusciremo a gestire meglio le partecipazioni alle commissioni e alle assemblee dell’Unione di Comuni, dividendoci i compiti secondo inclinazione: io seguendo il commercio, le imprese, il centro storico; Cavina il territorio, l’agricoltura e il forese; Penazzi i servizi, lo sport e i giovani ai quali vorremmo dare più spazio nel nostro progetto».
Ci tengono a rimarcare che li accomuna l’identificazione nel mondo civico e uno sguardo diverso dalle normali dinamiche partitiche: «Noi guardiamo al bene di Faenza – viene rimarcato – senza dovere rispondere a livelli o gerarchie superiori, dispersive, condizionate e di spartizione volte esclusivamente al consenso».
E sempre Zoli ha aggiunto che «si devono valutare idee e progetti a prescindere da chi li propone, altrimenti non vi può essere crescita».
Penazzi ha sottolineato l’indole «apartitica e apolitica» e la centralità delle persone, rispetto a quelle del partito».
E ha rispolverato un’idea espressa nel 2015, quando fece il suo ingresso in consiglio comunale, e cioè il progetto “Fuori dal Comune” che era teso «a coinvolgere competenze e conoscenze, i nostri migliori cittadini, e ne abbiamo tanti, ai quali non gli si chiede mai niente, imprenditori, manager di fama, artisti, professionisti, sportivi il cui apporto è fondamentale».
Paolo Cavina ha sostenuto che «stare dentro a certe dinamiche imposte dalla maggioranza (anche dai livelli superiori con ripercussioni nelle periferie) rallenta, complica e paralizza le necessità della popolazione».
A margine, sul nuovo gruppo si è espresso Roberto Petri: «Guardiamo con interesse a questa novità civica che non si colloca a sinistra, perciò gradita alle nostre posizioni». FOTO MMPH