Faenza, muro sull’argine in via Renaccio: lavori in fase di ultimazione

Se il ponte in costruzione di tipo Bailey è fondamentale per la viabilità, ai fini della sicurezza dai rischi idraulici lo è altrettanto il colossale muro di via Renaccio. Il manufatto è sostanzialmente ultimato, mancano solo le rifiniture: il consolidamento della parte interna tramite «erborizzazione» (l’argine sarà infatti rivestito da un prato) e sul lato strada il completamento dell’asfaltatura e della segnaletica.

«Dell’apertura di via Renaccio – afferma l’assessore Massimo Bosi – se ne parla la prossima settimana o al più tardi quella dopo: prima di aprire si aspetta l’avanzamento della rotonda in corrispondenza di via Lapi che, restando chiusa la strada, sarà realizzata più velocemente». Probabile comunque che si riesca ad aprire prima il tratto che va da via Calamelli al Ponte Rosso, lasciando ancora chiusa per qualche giorno solo la parte verso via Lapi.

«Questo cantiere – aggiunge l’assessore – è indipendente da quello del ponte e sicuramente sarà tolto prima». Non si tratta di una ricostruzione fedele al muretto preesistente che ha ceduto, ma di un intervento che va ad aumentare la protezione dalle piene. Non solo la muraglia è più alta (quasi due metri), ma è realizzata in cemento armato con fondamenta profonde. Internamente l'argine è stato ridisegnato e sulla cima è stato ricavato un piano, fiancheggiato da un balaustra simile ad una balconata sulla città. Perciò viene da ipotizzare una possibile fruizione in futuro quale passeggiata lungofiume. «Su questo si potrà ragionare – dice Bosi –. Al momento è classificato come argine, se poi si vorrà adibire a percorso ciclopedonale occorrerà cambiare la classificazione». L’opera è eseguita dalla ditta Fea Srl di Roma specializzata in grandi costruzioni architettoniche, commissionata dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile come intervento di somma urgenza. Complessivamente la muraglia è lunga oltre 500 metri, divisa in due tronchi: più alta nella parte nord e più bassa in quella sud. Sorge a tutela di una delle aree maggiormente colpite dall’alluvione, ovvero il quartiere soprannominato “Bassa Italia”, la cui quota è sotto il livello del fiume. Per quanto riguarda il ponte, ormai mancano pochi metri al raggiungimento della sponda opposta, dopodiché si dovrà procedere alla pavimentazione. Per l’apertura, in questo caso, si parla delle prime settimane di aprile.

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