Faenza, mancata nomina dell’assessore, le minoranze protestano

Faenza

Fumata nera nell’ultimo consiglio comunale: chi si aspettava la proclamazione del nuovo assessore al Bilancio e ai Lavori pubblici in sostituzione della dimissionaria Milena Barzaglia non ha avuto soddisfazione. E ad esprimere il proprio malumore in proposito sono alcuni gruppi di minoranza intervenuti ieri a contestare «una mancanza inaccettabile in un momento in cui i cittadini hanno bisogno di risposte proprio nei settori attualmente senza delega», ha rimarcato la consigliera Cristina Alpi che, insieme ad Andrea Liverani (Lega Salvini) e Gabriele Padovani (Area Liberale), hanno avanzato sospetti, ermetismi, ristagni ed «evidenti problematiche all’interno della maggioranza».

Padovani ha rincarato la dose denunciando «carenze della giunta perché è dal mese di marzo che il sindaco sapeva delle dimissioni, quindi otto mesi che, considerata pure l’alluvione, sono troppi. Addirittura siamo a due mesi dall’annuncio pubblico».

I gruppi consiliari intervenuti denunciano una situazione delicatissima: «Ricostruzione dopo il disastro di maggio, gestione del Pnrr nella fase esecutiva, lavori decuplicati, tutte pratiche che vanno seguite e che non hanno attualmente un referente e rischiano di affossarsi. Non è mai successo in altri mandati, quando altri assessori sono stati sostituiti, ma con passaggi immediati, lineari: un’inerzia simile non si è mai verificata».

Padovani sottolinea che «il problema è nel Pd e nella giunta, nei rimpasti necessari, nella mancanza di una figura che si prenda carico e responsabilità di deleghe scottanti e importanti, quando c’è tanto da fare».

E riferisce di un «serpeggiante malumore nei ranghi della maggioranza nell’ultimo consiglio, dove oltre alla dimissionaria Barzaglia mancava anche l’assessore al Turismo Rosetti, della quale pure si era parlato di sostituzione, dove consiglieri della stessa maggioranza hanno espresso il desiderio di essere più coinvolti nelle decisioni di una giunta che non fa trapelare nulla».

Per Alpi «in Consiglio è trapelato un forte disagio, un temporeggiamento inspiegato che crea mancanza di fiducia: ci stanno mettendo troppo tempo, proprio loro che si lamentano di tardivi risarcimenti del Governo e invece sono l’emblema della lentezza».

Andrea Liverani ha sollecitato decisioni, ma ha avanzato anche sospetti: «Può essere solo una questione interna, mancanza di persone adeguate, capaci, sintomo di una crisi politica importante. Non emerge nemmeno una possibile rosa di nomi, siamo di fronte ad una giunta fossilizzata su se stessa: cosa devono nascondere?».

Padovani si spinge in una riflessione: «Stanno forse cercando una persona “yes man” a cui vada bene tutto? Non ce l’hanno? La cercassero tra i 5 Stelle, che prima criticavano aspramente ciò che oggi invece gli va bene passivamente».

Insomma si cercano motivazioni sul ritardo e si critica l’operato: «Certo – ha concluso Padovani – si sono allargate le maglie del bilancio, vedi le consulenze da decine di migliaia di euro, sicuramente frutto di previsioni poco prudenti e che ora nessuno vuole assumersi come eredità».

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